"Se esce un partito nazionale, Salvini resta da solo a farlo". Alla fine del congresso della Lega che gli ha ridotto i poteri, Umberto Bossi torna a parlare (male) della scelta di Salvini di spostare l'asse della Lega anche verso il sud.
"La Lega - ha detto Bossi - non può essere nazionale: finchè ci sono io è nazional-padana". Una distinzione non da poco, che il Senatùr tiene a spiegare: "Il Nord è sempre contro quello che è italiano, contro il centralismo e il fascismo italiano". Un nuovo alt del fondatore del Carroccio all'unione che Salvini ha avvallato con Casapound e i movimenti dell'estrema destra. "Sono venuto a vedere che tipo di partito esce - ha detto entrando al congresso - Se esce un partito nazionale, Salvini rimane da solo a farlo".
Più che una minaccia di addio, quella del Senatùr. Non si riconosce nella Lega che scende in piazza con le bandiere italiane (anziché della padania) e rinnega la lotta contro il Sud."La Lega nacque perché combatté e sconfisse il Barbarossa - ha detto il fondatore del Carroccio - adesso il Barbarossa si chiama Italia".
E passo la critica al simbolo della ruspa ("N non è un buon simbolo. I buoni simboli sono quelli che agganciano al passato"), quello che brucia a Bossi è la decisione del congresso federale della Lega Nord di ridimensionare i suoi poteri di reintegro dei militanti espulsi dal movimento. "Questo espone i vecchi militanti al rischio di essere ricattati e bastonati - ha affermato il Senatùr - Gliel'ho detto 'Che mi mettete a fare il presidente privo di poteri?'". Bossi si è lamentato direttamente con Salvini, ma pare che non sia bastato. Alla domanda dei cronisti che gli chiedevano se si sentisse ridimensionato, ha risposto: "Mah non ne faccio mai una questione personale. Ci sono militanti che hanno costruito la Lega che sono stati messi fuori da Tosi e Maroni e non possono più rientrare".
E il motivo di questa misura, per Bossi, è evidente: "Avranno paura di me".
Non si è fatta attendere la risposta di Matteo Salvini: "Io ho imparato tutto e devo tutto a chi mi ha preceduto - ha detto - se c'è qualcosa di diverso rispetto al passato sono i voti
e i voti contano in politica". Secondo il leader del Carroccio ora la Lega deve pensare a "un progetto che guardi al di là della Padania: nostro dovere è aprirci al mondo non solo al Monviso che pure resta nel mio cuore".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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