Sterzata sulla campagna vaccinale anticovid. Pfizer viene in aiuto agli stati europei e copre le carenze di Astrazeneca evitando il disastro di un blocco che comprometterebbe il piano nazionale ed europeo. L'azienda anticipa 50 milioni di dosi al secondo a partire da aprile e diventa il primo fornitore ufficiale della Ue, anche per l'anno prossimo. È la stessa presidente della Commissione Ursula Von der Leyen ad annunciarlo ieri aggiungendo che è in corso una trattativa con BioNTech-Pfizer per un terzo contratto che prevede la consegna di 1,8 miliardi di dosi di vaccino nel periodo dal 2021 al 2023. La tendenza, dunque, è quella di privilegiare i vaccini a mRna che fino ad ora sono risultati più efficaci e meno rischiosi. E attualmente anche in Italia i rinforzi sono benedetti, vista la battuta di arresto di J& J e le vicissitudini di Astrazeneca.
«IL PIANO VA AVANTI»
Non a caso il commissario per le misure anti-Covid, generale Francesco Figliuolo, tira un sospiro di sollievo. In visita al Polo vaccinale di Aosta Esulta dichiara: «Ho ricevuto una telefonata dal premier Draghi che, grazie a una spinta in ambito europeo, mi ha comunicato l'arrivo per Europa in questo trimestre di 50 milioni di dosi Pfizer in più. Per l'Italia vuol dire oltre 670mila dosi in più ad aprile, 2 milioni e 150mila dosi in più a maggio e oltre 4 milioni di dosi in più a giugno. Finalmente una bella notizia. Il piano va avanti così come l'avevo strutturato, per questo sono davvero contento dopo le varie battute d'arresto dovute alle vicissitudini che voi tutti sapete, questa notizia mi rincuora. Sono sicuro che a fine mese raggiungeremo il target delle vaccinazioni». Arrivano i rinforzi, direbbe il generale. Se non fosse che in questo momento ci sono quattro vaccini dedicati agli over 60 e nessuno per le categorie più giovani. Ai quali verosimilmente andrà il Pfizer, l'unico che non dà effetti collaterali gravi. Facciamo due conti.
QUATTRO SIERI PER OVER 60
Attualmente Pfizer e Moderna sono usati per gli over 80 e i fragili. Astrazeneca è stato spostato dagli under 55 agli over 60. E il vaccino Janssen farà la stessa fine. Lo ha già fatto capire il ministro Speranza (andrà utilizzato, ha detto chiaramente) e lo ha confermato Patrizia Popoli, presidente della Commissione tecnico scientifica di Aifa: «È verosimile che il vaccino anti-Covid di Johnson&Johnson possa essere limitato agli over-60», ha dichiarato a Rainews24 dopo la sospensione del vaccino in Usa a seguito della segnalazione di eventi trombotici rari. E mentre in Italia si temporeggia, il portavoce del governo francese, Gabriel Attal, ha già dichiarato che J&J sarà somministrato «alle stesse condizioni previste oggi per il vaccino AstraZeneca, ossia alle persone con più di 55 anni». Insomma nella Ue si ricomincia ad andare in ordine sparso.
EMA NON DECIDE
L'Italia, invece, aspetta Ema. Che dal comunicato diffuso ieri su Janssen sembra aver deciso di non decidere. Ha già spiegato che «i benefici del vaccino nella prevenzione del Covid superano i rischi degli effetti collaterali» e solo la settimana prossima offrirà qualche raccomandazione. Ma non aspettiamoci indicazioni per fasce di età. L'Ema questa grana la lascia volentieri agli stati europei che dovranno arrangiarsi a fissare limiti di età da soli, come è successo per Astrazeneca. Del resto, i casi segnalati dagli Usa sono troppo pochi e se anche ci fosse correlazione tra il vaccino e le sei trombosi rilevate su 7 milioni di vaccinati, sono eventi rarissimi, dunque accettabili.
IL DESTINO DI ASTRAZENECA
Se J&J si ferma prima ancora di partire, la «sorella» europea non convince la popolazione ma anche i governanti in Europa. La Danimarca mette una pietra tombale sul vaccino anglo-svedese, la Germania blocca le seconde dosi e l'Italia incassa lo scetticismo di migliaia di cittadini disseminati in tutta la penisola. In alcune regioni come il Veneto, la Toscana e l'Emilia, Astrazeneca non fa paura, in Sicilia, Calabria, Puglia, Campania, le disdette piovono a pioggia. Ma anche questo vaccino ora è importante e salvo altre defezioni nelle consegne, ne arriveranno circa mezzo milione nelle prossime settimane oltre a 400 mila dosi di Moderna.
Insomma con le dosi dei quattro vaccini si potranno immunizzare oltre 9 milioni di over 60 entro metà maggio se il ritmo si fermerà a 300mila vaccinazioni al giorno. Ma, se si accelera, come dice Figliuolo, resterà Pfizer in eccesso da destinare alle categorie prioritarie ancora scoperte. E tutti under 60.
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