Buzzfeed, per i media russi l'inchiesta sui soldi alla Lega è poco rilevante

L'inchiesta di Buzzfeed sui presunti finanziamenti russi alla Lega di Matteo Salvini appassiona poco i media della Federazione. Come spiega la giornalista Elena Pushkarskaya all'Agi, il sito americano non dice "nulla di nuovo".

Buzzfeed, per i media russi l'inchiesta sui soldi alla Lega è poco rilevante

Mentre in Italia il clamore mediatico per l'inchiesta di Buzzfeed sui presunti finanziamenti russi alla Lega sta riempiendo le pagine dei giornali con gossip di ogni tipo sui presunti rapporti fra il partito di Matteo Salvini e Mosca, in Russia la notizia è stata pressoché ignorata. Basta leggere i media russi in questi giorni per capire quanto poco è rilevante per l'opinione pubblica della Federazione Russa il presunto scandalo che coinvolgerebbe il presidente dell'Associazione Lombardia-Russia Gianluca Savoini. "Non rappresenta una notizia di grande attualità per i media russi" spiega all'Agi è Elena Pushkarskaya, corrispondente a Roma di uno dei principali quotidiani russi, Kommersant.

Secondo la giornalista russa, infatti, la vicenda "non è percepita in Russia come politica", perché per ora non ha tirato in ballo esplicitamente nessun rappresentante di governo e "ha le sembianze più di trattative tra businessman". Come sottolinea anche l'Agi, infatti, l'unico nome che viene fatto è quello di Vladimir Pligin, avvocato e membro del partito di governo Russia Unita, partito che ha però preso le distanze dalla vicenda, derubricando la storia alla sfera delle "iniziative private". A Mosca, infatti, come spiega Elena Pushkarskaya, la registrazione dell'incontro al Metropol "è vissuta come una ripetizione di quanto già uscito su La Stampa e su L'Espresso i mesi scorsi. In BuzzFeed non c'è molto di nuovo" .

Sulle agenzie di stampa russe, in assenza di nuovi dettagli, si segue la vicenda con grande distacco e disinteresse. Come scrive l'Agi, i media russi - le grandi agenzie Tass, Ria Novosti e Rbc, ma anche Kommersant - si sono limitati a riportare la cronaca degli audio di Buzzfeed, la notizia dell'inchiesta aperta a Milano, le reazioni di Salvini e quelle del Cremlino ma nessuno ha approfondito la cosa. Come ha spiegato alla Tass anche il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, che nega un coinvolgimento del governo russo, "è strano che ci sia un tale clamore intorno all'accaduto, negli audio non si fa alcun discorso su soldi a partiti. Non un solo partito, né un solo politico italiano ha mai ricevuto denaro dalla Russia, direttamente o tramite accordi". Nemmeno il Moscow Times, mai troppo tenero nei confronti del governo russo e di Vladimir Putin, ha dato grande peso all'inchiesta di Buzzfeed.

Se in Russia la notizia è stata pressoché ignorata e relegata a una faccenda privata che non tocca il governo, negli Stati Uniti l'inchiesta di Buzzfeed è stata inizialmente ripresa da tutte le maggiori testate, salvo poi sparire frettolosamente dalle cronache. Questo "Russiagate" italiano, insomma, non appassiona troppo nemmeno gli americani, che per oltre due anni si sono dovuti sorbire l'originale, poi naufragato in un nulla di fatto. Sui siti americani specializzati in politica internazionale come Foreign Policy, Foreign Affairs o The National Interest, che trattano di questione legati alla geopolitica e alla sicurezza, non solo relative agli Stati Uniti, la vicenda del Russiagate leghista non ha nemmeno trovato un piccolo spazio.

Negli Stati Uniti, infatti, ricordano perfettamente il ruolo controverso di Buzzfeed nel Russiagate: fu proprio il sito americano a pubblicare, il 10 gennaio 2017, il dossier redatto dall’ex spia britannica Christopher Steele dal quale emergevano contatti frequenti tra lo staff di Donald Trump e gli intermediari del Cremlino durante la campagna elettorale del 2016. Un dossier che poi si è rivelato essere in larga parte infondato e falso, come lo stesso ex membro dell’agenzia di spionaggio per l’estero della Gran Bretagna ha ammesso in seguito. Tant'è che, come osservato da The Hill, la pubblicazione del falso dossier su Trump da parte di Buzzfeed "rappresenta una violazione dell'etica giornalistica".

Chi parla di "fonte screditata" è anche lo scrittore russo Eduard Limonov: "I rubli alla Lega? Un fake di pessima qualità. BuzzFeed, che ha pubblicato l'audio, è una testata screditata: ha già pubblicato articoli sul Russiagate smentiti dallo stesso Robert Mueller".

Forse Limonov e i russi non hanno tutti i torti a parlare di un clamore esagerato, almeno finché non si concluderanno le indagini sulla presunta corruzione internazionale o non emergeranno - qualora esistano - prove concrete e convincenti. Per ora, dei rubli nessuna traccia.

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