C'è la fiducia per il governo di unità libico con Dbeibeh

Un "giorno storico" ieri per la Libia. Il Parlamento, da tempo diviso, si è riunito a Sirte e ha approvato un governo ad interim incaricato di riunire il Paese dopo un decennio di violenza

C'è la fiducia per il governo di unità libico con Dbeibeh

Un «giorno storico» ieri per la Libia. Il Parlamento, da tempo diviso, si è riunito a Sirte e ha approvato un governo ad interim incaricato di riunire il Paese dopo un decennio di violenza. L'esecutivo dovrà supervisionare le elezioni che si terranno il 24 dicembre. Sirte è dove la linea del fronte si è stabilizzata la scorsa estate dopo che il governo di accordo nazionale di Fayez al-Serraj con l'appoggio di Ankara ha respinto da Tripoli il cosiddetto esercito nazionale libico di Khalifa Haftar. L'esecutivo ora ha ottenuto la fiducia con 132 voti a favore su 178 presenti. Il giuramento del nuovo governo libico si terrà il 15 marzo a Bengasi presso la sede ufficiale della Camera dei rappresentanti. «Ricordiamo al nuovo governo che il suo mandato scadrà il 24 dicembre 2021», ha detto il presidente dell'Assemblea, Aguila Saleh, dopo la fiducia al governo del premier Abdul Hamid Dbeibeh.

L'evento rappresenta la più grande opportunità per una risoluzione del conflitto libico. La rivolta che dieci anni fa ha rovesciato Gheddafi ha fatto precipitare il Paese nel caos, nonostante la ricchezza rappresentata dal petrolio. «Grazie a questo voto è diventato chiaro che i libici sono un'unità», ha precisato poi Dbeibeh in parlamento. Tuttavia, rimangono enormi ostacoli e il modo con cui è avvenuta la nomina di Dbeibeh e le dimensioni del suo gabinetto hanno attirato molte critiche in Libia, tra cui accuse di corruzione per la sua elezione. Ma lo scenario è complicato e intervengono diversi attori stranieri oltre a tribù locali e signori della guerra. Haftar è sostenuto dalla Russia, dagli Emirati Arabi Uniti e dall'Egitto, mentre la Turchia appoggia il governo di Tripoli di Serraj. Giocano però un ruolo anche i mercenari russi della compagnia Wagner inviati in Libia per sostenere Haftar e accusati di attaccare civili e che, dopo essersi ritirati da Tripoli, rimangono trincerati intorno a Sirte e in altre parti del Paese. Ma il percorso è arduo.

Bisognerà anche modificare la costituzione che prevede la riduzione da nove a tre dei componenti del Consiglio presidenziale e approvare nuove norme sulla legge elettorale. Una sfida immensa. Chi è critico sul processo che sta avvenendo afferma che ha solo riorganizzato il groviglio di alleanze che hanno dominato la Libia per anni, senza interrompere la loro azione di saccheggio.

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