Aveva il casco, lo indossava sempre, ma il volo da quattro metri gli è stato fatale.
Marco Oldrati, muratore di 52 anni originario di San Paolo D'Argon in provincia di Bergamo, è morto cadendo da un trabattello nel cantiere per l'ampliamento del centro commerciale le Fornaci a Tradate, in provincia di Varese. È la seconda vittima nel giro di pochi giorni nel Varesotto. L'operaio era uscito come ogni mattina per andare a lavorare per la sua ditta, la Demco di Seriate, impegnata nella realizzazione della struttura di copertura esterna di un capannone, che doveva essere ampliato. Un'opera che vede al lavoro diverse ditte contemporaneamente. Il 52enne si trovava sopra il ponteggio poco prima di precipitare di sotto. Aveva il casco e non è chiaro cosa sia accaduto, se l'uomo abbia avuto un malore o se accidentalmente abbia messo male un piede, scivolando di sotto. La dinamica è ancora al vaglio dei tecnici Ats e dei carabinieri, perché nessuno dei colleghi lo ha visto cadere. Quello che per primo ha notato il corpo a terra, ha dato immediatamente l'allarme. Quando i medici sono arrivati, a bordo dell'elisoccorso dell'ospedale Sant'Anna, era troppo tardi. È risultato vano ogni tentativo di rianimare Oldrati perché erano troppo gravi le ferite alla testa e al torace.
Alle 13 il pubblico ministero Valeria Anna Zini ha dato l'autorizzazione al trasporto della salma e nelle prossime ore verrà eseguita l'autopsia. Resta da accettare se la ditta per la quale lavorasse il muratore avesse preso tutte le precauzioni previste dalla normativa per la sicurezza sul lavoro. L'uomo aveva due figli ed era iscritto alla Cgil Fillea di Bergamo. Aveva lavorato per anni come dipendente in un laboratorio che si occupava di lavorazione dei marmi e quando era fallito aveva iniziato a fare l'operaio edile.
Quella del 52enne è la terza morte bianca in Lombardia registrata negli ultimi quattro giorni. Il 5 maggio, a Busto Arsizio, sempre in provincia di Varese, aveva perso la vita Christian Martinelli, di 49 anni, schiacciato da un'alesatrice nella fabbrica dove lavorava. Il 6 maggio in un cantiere a Pagazzano, in provincia di Bergamo, era deceduto Maurizio Gritti, travolto da una lastra di cemento. E solo qualche giorno fa Prato aveva pianto Luana D'Orazio, la mamma 22enne rimasta incastrata in un orditoio di una ditta tessile.
Una catena di morti assurde che va spezzata, puntando sulla prevenzione e incrementando i controlli per la sicurezza. «Ancora un terribile incidente sul lavoro - ha sottolineato il presidente della Lombardia Attilio Fontana -. Una vittima in più che si aggiunge alla terribile e dolorosa lista di questi primi mesi del 2021. Il cordoglio e l'abbraccio della giunta lombarda e mio personale alla famiglia dell'uomo». «Ma dobbiamo fare di più - prosegue il governatore - dobbiamo aggiungere competenze e risorse nel sistema della prevenzione e dei controlli.
Chiederò al Prefetto di Milano, anche in qualità di coordinatore dei prefetti lombardi, di convocare con urgenza un incontro per ampliare e intensificare tutti insieme - associazioni di impresa, rappresentanti sindacali e istituzioni - le azioni concrete e immediate per spezzare questa sequenza di incidenti e di troppe vittime».
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