Calderoli: "Si parla dei referendum in tv quando la gente dorme"

Il senatore della Lega denuncia: "Le poche trasmissioni che fanno le mandano in onda dalle 3 alle 4 di notte". I promotori attendono segnali da Quirinale e Palazzo Chigi

Calderoli: "Si parla dei referendum in tv quando la gente dorme"

A quattro giorni dall'apertura dei seggi per i referendum sulla giustizia continua a dominare uno strano silenzio, una sorta di cappa in cui non viene riservato il giusto spazio informativo nei confronti della consultazione popolare che tratta una tematica di cruciale importanza. Dopo il richiamo dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) alla Rai e a tutti i fornitori di servizi di media audiovisivi e radiofonici operanti in ambito nazionale ci si aspettava un notevole cambio di passo, ma purtroppo così non è stato.

La denuncia di Calderoli

Il leghista Roberto Calderoli ha fatto sapere che intende proseguire con lo sciopero della fame per cercare di porre fine al silenzio che sta colpendo i cinque quesiti referendari, e sulla stessa scia potrebbero seguirlo anche alcuni esponenti del Partito Radicale. Il vicepresidente del Senato ha denunciato "un silenzio generale oppure è un parlare di notte": in particolare ha puntato il dito contro quelle "poche e brutte trasmissioni che le mandano in onda dalle 3 alle 4, quando la gente dorme".

Calderoli ha dunque ribadito la necessità di mobilitarsi e portare avanti una massiccia azione di informazione per mettere al corrente gli elettori italiani dell'importante appuntamento elettorale fissato per domenica 12 giugno. Da qui l'invito a recarsi alle urne, a prescindere dalla propria preferenza: "Come vogliono, sì o no, l'importante è esprimersi. Questa volta a cambiare la giustizia sarà il popolo italiano".

Inoltre il senatore della Lega si è espresso in merito all'obbligo di mascherina per fare ingresso al seggio elettorale: a suo giudizio si tratta di una misura "demenziale e disincentivante" per quanto riguarda il voto. Tuttavia ha avanzato una considerazione, forse con un pizzico di ironia, rispetto alle aspettative del governo: "Significa che prevede una grande affluenza al voto al referendum sulla giustizia".

L'intervento dell'Agcom

L'Adnkronos ha dato conto del richiamo dell'Agcom nei confronti della Rai in riferimento all'intervento di Luciana Littizzetto nella puntata del 29 maggio di Che Tempo che fa su Rai 3. Nella riunione di ieri il consiglio dell'Autorità ha ritenuto di dover accogliere le doglianze dei segnalanti "in quanto è emersa la violazione dell'art. 5, comma 2 della legge n. 28/2000".

Questa serà andrà in onda dalle ore 21 alle 23 una trasmissione di due ore dedicata ai referendum del 12 giugno. Lo Speciale Referendum sarà curato dal Tg2 nello spazio Tg2 Post. Questo viene ritenuto un impegno che "consente di ripristinare le condizioni violate con il programma in questione".

Ma Quirinale e Palazzo Chigi...

Nel frattempo i promotori dei referendum attendono ancora segnali sia dal Quirinale sia da Palazzo Chigi: il capo dello Stato Sergio Mattarella e il presidente del Consiglio Mario Draghi nei giorni

scorsi sono stati invitati a esporsi in maniera pubblica per provare a sollecitare gli italiani a prendere parte ai referendum sulla giustizia. Tuttavia allo stato attuale non si registra alcun passo in avanti in tal senso.

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