Prevedere un maggiore spazio informativo in merito ai referendum sulla giustizia che si terranno domenica 12 giugno. È questo il monito lanciato dall'Agcom, l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, alla luce dell'assordante silenzio sull'appuntamento elettorale fissato tra 12 giorni. Nelle ultime settimane i partiti a sostegno dei quesiti hanno espresso forti perplessità per il ridotto spazio di informazione sui referendum e hanno denunciato quella che reputano essere una bolla per mettere il bastone tra le ruote alla consultazione popolare.
Il richiamo dell'Agcom
Il Consiglio dell'Agcom, all'unanimità, ha richiamato la Rai e tutti i fornitori di servizi di media audiovisivi e radiofonici operanti in ambito nazionale: a loro è stato chiesto di garantire una "adeguata copertura informativa" sui temi che riguardano i referendum indetti per il prossimo 12 giugno.
Un'azione del genere è ritenuta indispensabile per offrire ai cittadini un'informazione "corretta, imparziale e completa" sui quesiti e sulle ragioni del sì e del no. Il tutto osservando i principi "di pluralismo, obiettività, completezza e imparzialità dell’informazione".
"Silenzio vergognoso"
La mossa dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni è stata ovviamente accolta con piacere dai partiti politici favorevoli ai quesiti referendari. La Lega a stretto giro ha voluto sottolineare che il rimprovero dell'Agcom "conferma" ciò che il Carroccio sta mettendo in risalto da tempo: sui referendum sulla giustizia "c'è stato finora un silenzio vergognoso".
Pertanto i parlamentari della Lega in commissione di Vigilanza Rai (Giorgio Maria Bergesio, Dimitri Coin, Umberto Fusco, Elena Maccanti, Simona Pergreffi e Leonardo Tarantino) si sono accodati all'appello dell'Agcom e hanno sollecitato la Rai e tutti i fornitori di servizi di media audiovisivi e radiofonici nazionali a correre "subito ai ripari" e a garantire una copertura informativa "adeguata, corretta, imparziale e completa nel rispetto del principio del pluralismo".
Il fattore quorum
Il sospetto è che qualcuno tema l'esito di questo, motivo per cui non si starebbe spingendo verso una copertura informativa giusta a vantaggio degli elettori. Di certo la guerra in corso tra Ucraina e Russia occupa spazi di maggiore rilievo nelle trasmissioni televisive e nei talk show, ma avviare una serie di dibattiti (sentendo le ragioni del sì e del no) sarebbe un passo importante verso il raggiungimento del quorum.
Si tratta di una condizione importantissima per mobilitare gli aventi diritto al voto, visto che i referendum abrogativi per essere validi devono godere di un'affluenza almeno del 50%+1.
Dalla mezzanotte di domani partirà una "forte iniziativa politica" da parte del leghista Roberto Calderoli e del Partito Radicale: l'intento è quello di sensibilizzare l'opinione pubblica e di "sradicare la cappa di silenzio calata sulla consultazione referendaria". Inoltre verrà resa pubblica la missiva che il vicepresidente del Senato Calderoli ha inviato al capo dello Stato Sergio Mattarella.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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