Carlo Calenda ha scelto di votare Virginia Raggi per la presidenza della commissione Expo 2030. Per Italia Viva, però, si tratta di un tradimento. E i consiglieri comunali Valerio Casini e Francesca Leoncini si dicono costretti ad abbandonare il gruppo consiliare della Lista Calenda. Chiave della rottura il diverso rapporto con il MoVimento 5 Stelle: per Iv non è concepibile votare la Raggi per un organo che, anche considerando quando detto da Calenda in campagna elettorale, sarebbe dovuto servire a rilanciare l'immagine internazionale della città.
Consigliere Casini, sembrate sconvolti dalla scelta di Calenda: il leader di Azione ha contribuito ad eleggere Virginia Raggi in un organo dell'amministrazione comunale...
"Crediamo sia stato molto grave eleggere a presidente della commissione speciale Expo 2030 Virginia Raggi. Roma è degradata soprattutto a causa dell' azione dell' ex sindaco. Noi siamo stati i più fieri oppositori della Raggi durante l'amministrazione grillina. Quella commissione ha un valore strategico e può molto: l'organo può essere utile a superare l'immagine che l'amministrazione dei grillini ha lasciato in eredità alla città. Roma avrebbe bisogno di ripartire anche a livello internazionale ed invece, con questa scelta, non abbiamo sfruttato un'occasione buona per superare gli ultimi anni, quelli del degrado e della immondizia. Ricordiamoci che la Raggi era contraria persino alle Olimpiadi".
Quindi siete usciti dalla lista Calenda?
"Purtroppo è stata presa una decisione senza che venissimo coinvolti in alcun modo. Per questo siamo costretti a separare le nostre strade in consiglio comunale. Hanno sostituito me e l'altra consigliera comunale, Francesca Leoncini, come membri della commissione senza una previa comunicazione. Non abbiamo partecipato alla riunione che ha eletto la Raggi e siamo stati sostituiti: questa è la verità. Noi restiamo fedeli a quello che abbiamo dichiarato in tutti i modi durante la campagna elettorale: non facciamo accordi con il MoVimento 5 Stelle, considerati i problemi che sono stati causati a Roma".
Calenda, qualche giorno fa, aveva chiesto agli italiani come mai avessero votato il MoVimento 5 Stelle...
"Non giudico quanto detto da Carlo Calenda al congresso di Azione. L'ho sentito, come ho sentito quello che abbiamo detto in campagna elettorale. Reputo quello che è accaduto come incoerente. Anzi, oltre che incoerente, lo reputo anche ingiusto. Noi abbiamo davvero creduto al progetto che abbiamo presentato ai romani. Votando la Raggi è stata dimostrata pure superficialità".
Calenda però sostiene che sia la prassi..
"L'istituzione di queste commissioni passa da un accordo politico e non da una prassi. Non saprei dirle cosa si intenda per "prassi". L'accordo è stato fatto dal sindaco, da Calenda e dalla Raggi stessa. Dal regolamento comunale, si apprende che l'unica commissione che spetta all'opposizione è quella che si occupa di Trasparenza. Noi non abbiamo partecipato agli incontri che sono avvenuti, e dunque sappiamo si sia trattato di un accordo politico".
Cosa si sente di dire ai cittadini romani che hanno creduto al vostro progetto?
"Che noi restiamo fedeli ai valori espressi in campagna elettorale. Non garantiamo spazi di visibilità e futuro politico all'ex primo cittadino Virginia Raggi. E non accettiamo accordi - lo ripeto - con il MoVimento 5 Stelle. Il nostro progetto è stato sostenuto da un consenso straordinario: noi continueremo a lavorare con le nostre idee e, soprattutto, per il bene di Roma".
Calenda sta subendo critiche feroci via
social: ha tradito la città?"I consiglieri di Azione che hanno votato la Raggi hanno contraddetto un'intera campagna elettorale, tradendo il voto di chi ci ha scelto. Noi eravamo i fieri e duri avversari della Raggi".
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