«Mai come oggi abbiamo bisogno di unità. E allora perché non cantare la Canzone del Piave anziché la divisiva Bella Ciao?». Vuole cambiare la melodia del 25 aprile? «Auspico che quel giorno si canti una canzone che unisce davvero tutti e non soltanto una parte politica». Attore, regista, editore e fondatore del mensile nonché movimento Cultura e identità, Edoardo Sylos Labini avanza una proposta controcorrente. «Il 25 aprile, alle ore 12, intoniamo l'inno che meglio racconta e onora gli anziani scomparsi a causa del Coronavirus. Cantiamo la canzone della Grande Guerra, lo spartito dell'Italia povera gente che si scoprì improvvisamente nazione».
È un'idea improvvisa?
«Un desiderio nato parlando con Ignazio La Russa e col giornalista Fausto Biloslavo. Non intendiamo separare gli italiani in buoni e cattivi come spesso fa l'Anpi, né canticchiare la canzone delle sardine».
Volete intonare la canzone che fu la resistenza di inizio secolo?
«Credo ci sia qualcosa di molto simile fra la Grande Guerra e i nostri anziani caduti. Anche loro erano anonimi come le bare che non possiamo neppure salutare nella sepoltura».
Senza più la piazza, la sinistra si rifugia nel balcone. Dobbiamo attenderci la controversia in musica?
«Al contrario. Ogni anno c'è una parte d'Italia che viene sistematicamente cacciata nelle manifestazioni. Bella Ciao è oggi una canzone globalista. Noi vogliamo rendere virale la canzone battesimo nazionale. Ricompattiamo invece di separare».
Non basta l'inno di Mameli?
«Pochi sanno che la Canzone del Piave era stata scelta come inno nazionale. Solo il veto di Alcide De Gasperi impedì che lo diventasse. Non dimenticava ancora il gesto di Ermete Gaeta, il compositore della Canzone del Piave, che si rifiutò di comporre l'inno per la Democrazia Cristiana».
È la trincea la metafora oggi a noi più
vicina?«In disordine, confusi, ci stiamo salvando grazie al sacrificio dei medici e alla solidarietà di tanti cittadini. La Canzone del Piave è un piccolo miracolo di suoni capace di risollevare il morale di una nazione».
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