Le “canne” dei 5 Stelle, i voti della Lega ed i gilet azzurri

Salvini si fuma il reddito, che per i grillini vale qualche milione di voti, e prepara le regionali con i gilet azzurri

Le “canne” dei 5 Stelle, i voti della Lega ed i gilet azzurri

Crolla la produzione industriale e Di Maio prevede il boom economico; daremo subito il reddito di cittadinanza e si rinvia “per fare le cose per bene” (parola del “democristiano” Conte) anche il decreto per comprenderne i tempi della partenza; non faremo la Tav e gli alleati organizzano una manifestazione per l’infrastruttura Torino-Lione; Di Maio propone più canne per tutti (la cannabis non solo per uso terapeutico) e Salvini riapre il contratto di governo. In vista delle europee continua a far cassa il partito che fu di Bossi. Renzi, al suo esordio, giunse al 40% delle europee 2014 perché gli italiani si trovarono in tasca gli 80 euro. Se reddito di cittadinanza e quota 100 non si percepiranno concretamente, i cinque stelle perderanno qualche milione di voti (perché qualche milione di italiani è in ginocchio), Salvini non più di 3/400mila voti perché l’azione anti riforma Fornero interessa non più di quel numero di connazionali. Le passività grilline sono ben più consistenti rispetto a quelle degli alleati. Quanto costa promettere un beneficio che non si avverte? È questa l’unica analisi salviniana, sui costi e benefici, e per questo tira dritto come un moderno Tgv (Train à Grande Vitesse) preparandosi alle europee ed alle “amministrative di coalizione”.
I Gilet gialli danno un ceffone a Di Maio così come la crisi della produzione industriale, del mercato dell’auto, delle tasse che non scendono, dell’occupazione che non salirà, dei titoli di Stato che dovranno cercare acquirenti per almeno un 40 miliardi di euro per garantire la macchina nazionale. In Italia, ai gialli gilet, arrivano quelli azzurri che riempiranno le piazze in prossima alleanza salviniana.

Si perché le opposizioni che hanno prefigurato crisi e recessione iniziano a risalire la china dell’impopolarità facendo percepire, agli italiani, che quanto previsto, purtroppo, rischia di verificarsi. Salvini gongola e Di Maio pensa alle “canne”.

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