Il cantiere aperto da Renzi è già stato abbandonato

Il premier dieci giorni fa a Genova ha promesso turni continuati per velocizzare i lavori sul Bisagno. Ma Toti smaschera il bluff con una foto su Twitter: non c'è nessuno al lavoro

Il cantiere aperto da Renzi è già stato abbandonato

Genova - A volte basta un tweet . Per smascherare le bugie elettorali. E per mettere alla berlina uno come il premier Matteo Renzi che, usando e abusando di tweet , spesso ferisce e colpisce. Già perché stavolta il tweet che sbugiarda promesse, passerelle e dichiarazioni roboanti e che mette a nudo re Matteo e i suoi feudatari in Liguria, a cominciare dal governatore Burlando, è stato messo in rete, ieri, da Giovanni Toti, il candidato della coalizione di centrodestra alle elezioni Regionali del 31 maggio.

Fotografie che parlano più di mille dichiarazioni e che «scoprono», è il caso di dire, la vera verità sui lavori nel cantiere per la copertura del Bisagno pomposamente visitato (non certo per tirare la volata ai candidati del Pd nella corsa elettorale in Regione, per carità) dal premier martedì scorso nella lunga giornata propagandistica con Renzi che quel giorno ha saltellato da Roma a Milano a Genova. Che cosa mostrano le foto postate da Toti? Semplicemente che, nonostante le promesse e gli annunci di propaganda, i lavori sono già fermi, dopo l'enfatica visita presidenziale. Nessun operaio, nessun mezzo in movimento. Almeno visibile.

Chissà, forse così abilmente mimetizzati o così «sotto copertura» da sfuggire anche a un attento osservatore che si trovasse a passare. Eppure. Eppure nella sua visita di circa dieci giorni fa Renzi, a proposito dei tempi si era così espresso: «Le previsioni per ultimare i lavori sono di 28 mesi, ma con un accordo sindacale, per poter lavorare anche di notte, speriamo di ridurli a 24».

Impegno solenne che l'altro ieri è stato addirittura sottolineato da un accordo che il governo ha firmato con le organizzazioni sindacali per velocizzare i tempi delle opere contro il dissesto idrogeologico. Il ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti e il coordinatore della struttura di missione «Italiasicura», Erasmo D'Angelis, hanno infatti siglato a Palazzo Chigi un'intesa con Cgil, Cisl e Uil per consentire di lavorare su più turni, così da abbreviare i tempi dei cantieri e finire prima gli interventi.

Va notato che Renzi aveva già cercato di correre ai ripari con queste parole: «Il problema è che se lavori anche di notte per due anni, qualcuno esce pazzo, ma un'intesa bisogna trovarla». Altre belle parole, puntualmente anche se timidamente contestate dall'assessore ai Lavori pubblici di Genova Gianni Crivello: «I turni 24 ore su 24 per il cantiere del Bisagno? Mi sembra che si stia esagerando e che non si tenga conto che la gente ha diritto di dormire. La nostra ipotesi è che le imprese lavorino su due turni, dalle 6 del mattino alle 10 di sera, ma dalle 6 alle 8 e dalle 21 alle 22 si devono fare soltanto interventi che hanno una bassa rumorosità.

Dobbiamo tenere conto che il cantiere durerà almeno 800 giorni e non possiamo rovinare la vita ai residenti, anche se è vero che in zona ci sono tanti uffici».

«Si discute se lavorare 24 ore su 24 - scrive giustamente Toti nel suo tweet - ma ne lavorassero almeno una!». Già. Se non per il Pd almeno per il Bisagno.

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