Carlo de Benedetti: "Renzi e il Pd sono da archiviare"

Carlo de Benedetti, sull'accordo Lega-M5S, dice :“Ritengo sia un bene che si sia arrivati a questo governo, perché queste sono le forze che hanno avuto un successo elettorale. Rappresentano una novità politica per il Paese”

Carlo de Benedetti: "Renzi e il Pd sono da archiviare"

“Ritengo sia un bene che si sia arrivati a questo governo, perché queste sono le forze che hanno avuto un successo elettorale. Non è vero che hanno vinto, ma rappresentano una novità politica per il Paese”. Così l’ingegner Carlo de Benedetti, intervistato da Fanpage, commenta l’accordo tra Matteo Salvini e Luigi Di Maio, che vedrà la nascita del primo governo 'populista' della storia italiana.

"Abbiamo vissuto settant’anni con un ombrello americano che era il nostro riferimento, oggi rischiamo di non essere più un Paese occidentale, perché gli USA hanno avuto una evoluzione pessima e perché Salvini ha certamente più simpatie per Orban e Putin che non per la Merkel", dice De Benedetti che, all'orizzonte, vede forti pulsioni antieuropee."Le due constituency elettorali di questo governo sono meridionale per i Cinquestelle, quindi, senza offesa per nessuno, con tendenza assistenziale, e sono di lavoro, di impresa per la parte nordica. Salvini - spiega - controlla da Genova a Trieste e ha un potere locale molto importante, che sta anche tracimando in Emilia”. Entrambi, quindi, “poiché non riusciranno a trovare elementi comuni, dovranno trovare un nemico comune, e sarà l’Europa”.

E il Pd?“Ha una formidabile occasione per rilanciarsi, perché - sottolinea - è finito male proprio perché non aveva una missione vera. È stato una espressione di leader più o meno forti e di correnti battagliere fra di loro, ma soprattutto negli ultimi 5 anni non si è identificato con un disegno politico chiaro e ha del tutto dimenticato le disuguaglianze, che sono la piaga di tutte le società”. La carriera politica di Matteo Renzi, invece, è finita. “Non ho dubbi che lo considero da archiviare, non c’è dubbio. Ma oltre alla sua necessaria archiviazione, bisogna fare anche quella di un partito che ha raccolto delle tradizioni ma non ha saputo esprimere delle idee. Quindi questa è una occasione unica per il PD per occuparsi delle persone più deboli nella società e per ribadire la collocazione europea dell’Italia.

Però non archivierei solo i fossili, ma anche quelli più recenti, che muovono ancora le mani… Mettiamoli a fare un’altra cosa, non sono più in grado di interpretare il Paese". "Serve un personaggio con gravitas, non dei giovani più o meno leoni, più o meno tigrotti. Il nome ce l’ho in mente, ma non lo dico”, rivela l'ingegnere.

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