"Solo una sinistra armocromatica può criticare la card da 400 Euro sul cibo"

Finisce il primo Cdm dopo la pausa estiva e il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida, dirigente di punta di Fdi e cognato della premier Giorgia Meloni, fa ritorno nel suo ufficio di via XX Settembre

"Solo una sinistra armocromatica può criticare la card da 400 Euro sul cibo"

Finisce il primo Cdm dopo la pausa estiva e il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida, dirigente di punta di Fdi e cognato della premier Giorgia Meloni, fa ritorno nel suo ufficio di via XX Settembre. Indossa un abito grigio, camicia azzurra e cravatta rossa. «Ho partecipato stamattina al funerale di una militante storica, la mamma di Fabio Rampelli, poi ho fatto una serie di incontri al ministero con i dirigenti» racconta. È tardi, ma trova una cinquantina di minuti per affrontare con il Giornale i temi degli ultimi giorni che l'hanno posto al centro dell'agenda politica.

Ministro Lollobrigida, nel momento in cui l'opposizione la contesta per il ragionamento sull'alimentazione dei poveri, lei produce i dati della social card «Dedicata a te», un aiuto alle persone con i redditi più bassi sull'acquisto di generi alimentari. Quali sono i primi?

«È un'operazione su più piani condotta per la prima volta insieme a Innps, Poste e Comuni che ha consentito un intervento solidale unito a un incentivo alla filiera della produzione nazionale, toccando prodotti nostrani come riso, legumi, frutta fresca e verdure. I 500 milioni messi a disposizione del governo, per effetto dei meccanismi degli scontri, possono produrre un beneficio aggiuntivo di altri 70 milioni per i destinatari. Tutto questo senza truffe o utilizza anomali: i controlli stanno funzionando».

L'opposizione contesta già l'efficacia della vostra social card. Il verde Bonelli parla di demagogia e di una mancetta di un euro al giorno. Perché anche un aiuto concreto alle persone in difficoltà riesce a spaccare anziché unire?

«Certo, per una sinistra armocromatica che spende 300 euro all'ora per sapere come vestirsi, un aiuto di 400 euro può risultare irrisorio. Dati Istat alla mano, una famiglia media spende proprio 400 euro mensili per l'alimentazione. Significa quindi abbattere una mensilità di spesa all'anno e recuperare in concreto il rialzo dell'inflazione. Non è un intervento banale, rispetto a misure del passato come il reddito che hanno soltanto ridotto le opportunità occupazionali. Perché la sinistra non ha mai realizzato le misure che chiedono ora? Non hanno una proposta, eppure hanno governato fino a undici mesi fa. Senza dimenticare che il Pd ha guidato il Paese vent'anni su trenta».

Anche il ministro Urso evoca lo strumento della social card per aiutare gli italiani sul caro benzina. Ci sono altre iniziative di sostegno in arrivo?

«Ho parlato con il collega Urso anche dell'opportunità di ampliare i benefici della stessa card, sia per aiuti sul carburante che offrire opportunità a costo zero per lo Stato. Anche con i ministri Sangiuliano e Abodi si è ventilato di riservare sconti e anche posti gratuiti nei teatri e negli impianti sportivi».

Questo governo non ha mai amato i sussidi statali, tanto da restringere il reddito di cittadinanza. In questo caso è stata fatta una deroga?

«Noi abbiamo sempre aiutato i più deboli, però senza bonus a fondo perduto o redditi che disincentivano il lavoro. Il reddito va solo a chi vuole lavorare ma non può, non a chi decide di non lavorare. I dati dicono che il governo ha rimesso in campo nuove forze lavoro e che tanti italiani adesso chiedono di operare in regola. Noi siamo per le strategie di sostegno alle famiglie, non dare 800 euro al mese a chi preferiva stare a casa quando magari il suo vicino va in fabbrica per circa 1.200 euro al mese».

Tra i ministri è già iniziato il derby su una legge di bilancio che Giorgetti ha già definito problematica per la relativa ristrettezza delle risorse. Il dicastero dell'Agricoltura a cosa dovrà rinunciare?

«Io ho già cancellato le spese inutili, quelle inserite da anni in bilancio stancamente per routine, solo perché erano già finanziate. Con la presidente Meloni e il ministro Giorgetti c'è intesa sulla missione di rimettere il sistema primario italiano al centro dell'economia, Faremo le nostre valutazioni anche per fare fronte alle nuove emergenze per il settore, dal maltempo al granchio blu. Con la certezza che quello che semineremo ora ci renderà cento volte di più nei prossimi anni».

Dieci mesi di governo di centrodestra. Indica una misura generale e una relativa all'Agricoltura che possano caratterizzare il nuovo corso.

«Il risultato più importante è stato il ritorno dell'Italia a un ruolo centrale sullo scenario mondiale ed europeo. Per il dicastero dell'Agricoltura, sottolineo la modernizzazione del settore con 250 milioni di euro per l'innovazione tecnologica e i 100 milioni per il Fondo di sovranità alimentare».

La sua famiglia è al centro di attacchi violenti e satira volgare, sopratutto dopo la nomina di sua moglie Arianna Meloni, sorella della premier, a capo della segreteria di Fdi. Che cosa risponde agli assalti politici e mediatici?

«Siamo abituati fin da bambini a subire insulti e modi violenti, un metodo che non abbiamo mai utilizzato. Per le offese più gravi si stanno occupando i giudici, in cui nutriamo grande fiducia. Per le accuse di familismo dico che l'Italia è un Paese strano, dove a sinistra ci sono sempre state parentele importanti nei partiti o in Parlamento. Tra i 5 Stelle abbiamo visto addirittura madre e figlio sugli stessi banchi. Io e Giorgia abbiamo iniziato a fare politica nel Fronte della gioventù, quando l'Msi era al 3%, non pensavamo neppure di fare i consiglieri comunali. Eccoci qui invece, anni dopo, ad ascoltare chi dice che mia moglie dovrebbe rinunciare a un incarico politico, quando oltretutto io e lei abbiamo compiuto percorsi paralleli e indipendenti».

Chi è Arianna Meloni, descritta dal marito ministro?

«È una donna dalle grandissime capacità, rispettata anche dagli avversari che l'hanno conosciuta alla Regione Lazio. Il rapporto con la sorella l'ha sempre penalizzata, è rimasta precaria in Ragione con uno stipendio nella media solo perché decidemmo tutti insieme che sarebbe stato opportuno rinunciare al concorso per evitare polemiche. Una str... pazzesca, non lo rifaremmo più».

E adesso sono caduti tutti i vincoli familiari, visto che Arianna Meloni è di fatto scesa in campo?

«Non ci sono vincoli familiari a frenarla, pensiamo a leader di sinistra come Fassino, Franceschini e Fratoianni che hanno fatto politica insieme alla moglie. Arianna è timida, non so se sia una qualità o un difetto. Ma dietro a molti successi di Giorgia ci sono persone come lei che sono risultate determinanti e superare momenti di difficoltà».

Arianna Meloni si candiderà alle europee?

«Lo deciderà lei»

Ancora un paio di nubifragi estivi e ci ritroviamo nell'autunno, tanto evocato da chi spera in ostacoli fatali per il governo. Quale stagione ci attende?

«C'è un tentativo della sinistra di creare confusione, basti pensare allo sciopero preventivo contro una manovra che non c'era ancora.

Schlein si mobilità contro eventuali tagli del governo alla sanità quando sono stati loro a farli con il ministro Speranza. Dico questo: io frequento ambienti di ogni tipo e trovo solo persone che ci danno pacche sulle spalle e ci dicono di andare avanti così».

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