Il ministro dei Beni e delle attività culturali Dario Franceschini ha preso parte questa mattina alla cerimonia che, a distanza di oltre 35 anni, segna la riapertura al pubblico della Casa del Bicentenario presso il Parco Archeologico di Ercolano.
Inaugurazione mattutina con le autorità che anticipa la riapertura al pubblico attesa per domani mattina, a partire delle ore 11:00, occasione per restituire alla collettività la risultanza dei lavori di restauro condotti in collaborazione tra Parco Archeologico di Ercolano e di Pompei, congiuntamente all’Herculaneum Conservation Project e al Getty Conservation Institute.
Costruita in epoca Giulio-Claudia, la Casa del Bicentenario deve il proprio nome al ritrovamento avvenuto a due secoli dall’inizio delle esplorazioni della città romana, sepolta dopo l’eruzione del Vesuvio nel 79. Traccia importante della Domus dagli scavi eseguiti nella seconda metà degli anni ’30, prima della chiusura, nel 1983, per necessità di preservarne la sicurezza in presenza di evidenti carenze di carattere strutturale.
Contestualmente all’apertura al pubblico, proseguiranno i lavori nel cantiere “open” dedicato alla conclusione delle attività di restauro.
Dal ministro il plauso per la conquistata autonomia del Parco Archeologico: “Un’altra prova di una storia di riscatto. Ercolano ha superato i 500mila visitatori, si fa ricerca, migliorano i servizi ed è un luogo di grande attrattività. Quello che è successo con i riflettori accesi su Pompei, in questi anni è successo anche ad Ercolano e sarà una storia su cui continueremo ad investire per il bene del Paese. La cura scientifica che contraddistingue l’opera condotta a Ercolano rappresenta un modello e sarà l’opportunità per cittadini e turisti di tornare ad ammirare una delle case più interessanti del sito”.
Ed ha rilanciato rispetto allo sviluppo complessivo dei lavori il sindaco di Ercolano Ciro Buonajuto, con tappa verso l’inaugurazione della passeggiata archeologica di Via Cortili e via Mare. Valore simbolico del rilancio dell’area che fu scenario della morte innocente di Salvatore Barbaro.
“Un garzone di una salumeria che come unica colpa aveva quella di guidare l’auto identica a quella di un boss.
Il segnale che vogliamo dare alle nuove generazioni è che dove prima c’era il disagio e la miseria, tra poco ci sarà la bellezza, la cultura, la solidarietà e i turisti. Perché città antica e città moderna devono confondersi e vivere insieme”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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