Dopo il boom di Ostia, dove i neofascisti hanno preso oltre il 9%, CasaPound non si ferma. E anche in televisione inizia a raccogliere apprezzamenti e applausi. Tanto che a PiazzaPulita il conduttore Corrado Formigli la settimana scorsa è stato costretto a chiedersi: ma abbiamo una delegazione di CasaPound in studio?
"Siamo stati sdoganati dai risultati elettorali, da Ostia a Bolzano, da Lucca a Lamezia Terme - dice oggi Simone Di Stefano in una intervista al Corriere - Nel tempo abbiamo ospitato centinaia di politici e giornalisti. Tra loro anche Paola Concia e l'ex br Valerio Morucci. Siamo per il dialogo. Di Stefano non nasconde di essere "fascista" e di rappresentare "gli eredi della tradizione che dopo Rsi e Msi è stata interrotta da An".
CasaPound è un partito che riconosce il regime "totalitario" del fascismo, ma che ne riconosce i meriti: "Ci ha anche lasciato la tredicesima, il tfr, la cassa integrazione", dice Di Stefano. E che considera le leggi razziali "un reato gravissimo, da condannare. E un errore, perché hanno allontanato gli ebrei dal fascismo, nel quale erano protagonisti, dalla marcia su Roma al ministro Guido Jung, fino all' esponente del Pnf Ettore Ovazza. Ora ci dovrebbe essere un legame più forte tra la Comunità ebraica e l'Italia". In fondo Cp si dichiara "non xenofobo", a favore dell'aborto, dell'eutanasia (anche se "non è il primo problema") e contrario alla pena di morte ("con l'ergastolo si soffredi più").
La posizione di Di Stefano è radicale, ma in linea con il personaggio e con il partito. Condanna le leggi razziali, ma non cancella in toto quanto fatto dal governo di Mussolini. "Rivendichiamo l' eredità del fascismo. Ma non vogliamo tornare indietro". E sull'isteria della sinistra contro la propaganda fascista e gli ultimi casi di cronaca, come il calciatore che ha esposto la maglia della Rsi a Marzabotto, spiega: "Non mi sembra il problema più grave della nazione. Credo che quel ragazzo non sapesse nulla né di Marzabotto né di Rsi. Va bene, sì, possiamo dire che è un gesto stupido e fuori contesto".
Nelle ultime settimane, dopo l'exploit di CasaPound a Ostia, i fascisti-del-nuovo-millennio sono finiti sul banco degli imputati per il presunto appoggio della famiglia Spada (quello della testata al giornalista) al candidato di Cp, Luca Marsella. "Non possiamo prendere le distanze se non siamo vicini", dice Di Stefano. "Condanniamo la testata e il clan criminale degli Spada. Ma a Ostia ci sono 250 persone con cognome Spada, non tutti c' entrano".
L'ultimo vero sogno di CasaPound è quello di entrare in
parlamento. Le prossime elezioni potrebbero essere quelle "giuste". E allora Cp è pronta anche ad andare al governo, da soli oppure "se il centrodestra sarà in linea con le nostre idee, non mancherà il nostro appoggio esterno".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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