"Contro Maria Elena Boschi mi pare ci sia una caccia alle streghe". A difendere l'ex ministro, accusato di pressioni per salvare banca Etruria in cui lavorava il padre, è Pier Ferdinando Casini, presidente della commissione d'inchiesta incaricata di indagare proprio sulla vicenda degli istituti bancari falliti.
"I rischi da me paventati si sono dimostrati profetici", dice Casini al Corriere della Sera, "Le ventate della campagna elettorale sono entrate prepotentemente in commissione. Ma il vero insulto è strumentalizzare la commissione per fare campagna elettorale".
Poi parla della vicenda di Etruria e della famiglia Boschi: "Le pressioni sono state smentite dallo stesso Ghizzoni e poi un politico che non si interessa a una banca che rischia di lasciare nei guai migliaia di cittadini e un territorio intero non fa bene il suo lavoro", sostiene Casini, "Mi pare che oramai siamo alla caccia alle streghe. Ora le contestano anche i viaggi come ministro: se si facessero le pulci così a tutti i politici non ne sopravvivrebbe nemmeno uno".
E l'email che Marco Carrai ha inviato all'allora ad di Unicredit per sollecitare una risposta su Etruria? "Sono problemi che riguardano un imprenditore e un banchiere, non la commissione", taglia corto, spiegando perché non l'ha chiamato a deporre.
Mentre al Movimento Cinque Stelle che lo accusa di aver fatto il pompiere Casini risponde: "In commissione abbiamo
lavorato benissimo, lo dicono anche loro. Poi, fuori dal Parlamento, fanno campagna elettorale. Detto questo, il pompiere è un lavoro molto serio. Li ringrazio perché mi fanno pensare agli eroi dell'11 settembre".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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