Il presidente russo Vladimir Putin, in un colloquio con il premier israeliano Naftali Bennett, si è scusato per le affermazioni del ministro Sergey Lavrov che in un'intervista a Rete 4 ha detto che Zelensky ha origini ebraiche «come Hitler», scatenando l'ira di Israele. A dare notizia delle scuse del presidente russo è stato l'ufficio di Bennett secondo cui il premier ha ringraziato Putin per «aver chiarito il suo pensiero verso il popolo ebraico e la memoria della Shoah». Nel colloquio telefonico tra i due, Bennett ha presentato al presidente russo «la richiesta umanitaria di esaminare varie opzioni per l'evacuazione da Azovstal a Mariupol». La richiesta - ha spiegato l'ufficio di Bennett - è arrivata come risultato della telefonata avuta ieri da Bennett con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Putin secondo l'ufficio di Bennet ha promesso di «permettere l'evacuazione dei civili, inclusi i feriti, attraverso corridoi umanitari Onu e della Croce Rossa». Bennett ha infine ringraziato Putin per gli auguri fatti in occasione del 74/o anniversario dell'Indipendenza di Israele. Nel mese di marzo Bennett era stato tra i principali «candidati» a mediare con Putin un cessate il fuoco che avesse fatto da prodromo all'inizio di una vera e propria trattativa di pagine. Una «candidatira» che però nel corso delle settimane si è indibolita a causa della piega presa più squisitamente «bellicistica» che ha assunto il conflitto. In quei giorni Bennett aveva «raccomandato» al presidente ucraino Zelensky di «accettare l'offerta fatta dal presidente russo Vladimir Putin». In altre parole, il premier di Israele aveva «suggerito» all'Ucraina di arrendersi per porre fine alla guerra.
Un «consiglio» però per nulla gradito dal presidente ucraino, che infatti rifiuto nettamente l'«opzione putiniana» che mirava alla resa dell'Ucraina. Nei giorni successivi il governo di Tel Aviv aveva però smentito questa ricostruzione, sottolineando invece che «Israele si propone come mediatore imparziale».
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