L'Imu si paga anche sugli immobili abusivamente occupati e che, quindi, non producono reddito per il loro legittimo proprietario. È quanto emerge da una sentenza della Corte di Cassazione, analizzata dal Sole 24 Ore, secondo cui tale stato di cose «non incide sull'obbligo del proprietario di corrispondere l'Imu». L'effetto più immediato della sentenza è la cancellazione di alcune pronunce di merito, in particolare della Commissione tributaria regionale del Lazio che più volte si era espressa a favore dei contribuenti che avevano presentato ricorso contro l'Agenzia delle Entrate. La suprema Corte ha fondato le motivazioni su un articolo del decreto Sostegni-bis che prevede l'esenzione Imu per il 2021 alle sole persone fisiche, «che possiedono un immobile concesso in locazione a uso abitativo, che abbiano ottenuto l'emissione di una convalida di sfratto». La Corte di Cassazione ha inoltre ricordato che già in passato ha precisato che il possesso, quale presupposto impositivo, è riferito a tutte le ipotesi che danno luogo alla soggettività passiva. E tale condizione, pertanto, non ricomprende solo la titolarità di diritti reali.
La detenzione e la redditività dell'immobile sono irrilevanti in quanto, ricordano i magistrati, l'occupazione temporanea d'urgenza di un terreno da parte della Pa non priva il proprietario del possesso del bene, il quale continuerà a essere soggetto a tributi fino all'intervento del decreto di esproprio. Insomma, il possesso è labile, le tasse invece no.
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