Giorno di tregua dal maltempo, ieri in Sicilia, dopo il nubifragio che martedì ha flagellato Catania e l'intera provincia provocando la morte di un uomo e allagando strade, negozi e abitazioni. Il prefetto ha chiesto l'intervento dell'Esercito per mettere in sicurezza Scordia, il comune più colpito dall'alluvione, dove domenica è morto un altro uomo e sua moglie risulta tutt'ora dispersa.
Ma l'allarme non è cessato perché oggi la Protezione civile ha diramato un nuovo avviso di allerta meteo, in particolare per le coste orientali dell'isola e per la Calabria. È previsto l'arrivo del ciclone Medicane, un uragano di categoria 1, con venti che potranno sfiorare i 120 chilometri orari, precipitazioni e mareggiate con onde fino a 5 metri. Gli occhi sono nuovamente puntati sul catanese, ma anche al messinese ionico dove nella notte tra venerdì e sabato sono attese piogge molto intense e venti di burrasca. A Catania le scuole e i negozi rimarranno chiusi fino a venerdì. Inoltre il prefetto, dopo che è stato confermato il peggioramento delle previsioni, ha disposto la chiusura di tutti gli uffici pubblici del capoluogo etneo e della provincia, inclusi quelli giudiziari. Anche nel siracusano oggi sospese lezioni e udienze. L'allerta interessa anche Palermo. Anche se la Coldiretti già ipotizza «danni incalcolabili» alle aziende agricole, per il governatore Nello Musumeci è ancora presto per quantificarli. «Parliamo comunque di centinaia di milioni», dice.
«Ho dichiarato lo stato di emergenza e chiesto al governo nazionale di riconoscere lo stato di calamità. Abbiamo migliaia di aziende in ginocchio: chi sosterrà questa gente che piange lacrime di sangue?», aggiunge Musumeci ai microfoni di SkyTg24. L'Unione europea si è detta pronta a fornire assistenza alla Sicilia.
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