Giornata calda per Cassa depositi e prestiti. In poche ore la spa pubblica ha annunciato - con tanto di proiezione del tricolore negli schermi pubblicitari di Times square a New York - l'adesione al Green bond network del Nasdaq, un'alleanza delle istituzioni finanziarie che promuovono investimenti eco sostenibili. Ha rilanciato l'impegno nel turismo con una partnership per master della Scuola Italiana di Ospitalità.
Poi, soprattutto, sono uscite anticipazioni su Patrimonio rilancio, lo strumento pubblico a sostegno delle aziende con fatturato sopra i 50 milioni di euro. In sintesi, secondo la bozza di regolamento circolata ieri, Cdp potrà effettuare investimenti diretti o indiretti in imprese strategiche e di rilevante interesse nazionale. Interventi diretti nelle società quotate a Piazza Affari con capitalizzazione oltre i 250 milioni, flottante maggiore del 25%. Potrà partecipare ad aumenti di capitale, acquistare prestiti obbligazionari convertibili e azioni sul mercato primario e secondario per un ammontare massimo di due miliardi di euro. Sotto i 250 milioni potrà intervenire indirettamente sottoscrivendo strumenti di gestione collettiva del risparmio.
Patrimonio rilancio opera «anche nell'interesse di preservare il sistema economico-produttivo italiano a seguito dell'emergenza epidemiologica, senza specifici obiettivi di rendimento di breve termine». Tra i settori strategici rientrano «ferrovie; delle strade e autostrade; sistemi di trasporto rapido di massa per le aree metropolitane; porti e interporti; aeroporti e, infine, ciclovie».
Per finanziarsi Patrimonio Rilancio potrà emettere bond e altri strumenti di debito.
Sfida difficile vista l'accoglienza tiepida che i mercati hanno riservato alle ultime emissioni di Btp. Cdp pesa per il suo patrimonio, costituito in gran parte (250 miliardi) dal risparmio postale degli italiani. Soldi da maneggiare con molta cura.
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