Centrodestra combattuto, Fdi-Lega fanno asse. Salvini: "Premiati dai cittadini e dai mercati"

Scettico l'azzurro Casasco: "Il concetto di profitto per noi è normale"

Centrodestra combattuto, Fdi-Lega fanno asse. Salvini: "Premiati dai cittadini e dai mercati"
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L'imposta straordinaria sugli istituti di credito che hanno vissuto due anni di introiti eccezionali. I dubbi «ideologici» all'interno della maggioranza. La tensione, poi smentita, tra Palazzo Chigi e il ministero dell'Economia. Il contraccolpo sui titoli bancari e poi il recupero dei listini dopo l'annuncio di un tetto al «prelievo» fissato a 4 miliardi.

Sono quarantotto ore di passione quelle vissute dall'esecutivo dopo la decisione di imporre una tassa sugli extra-profitti delle banche, una misura certamente popolare ma non facile da digerire dall'anima più liberale della maggioranza. Nell'alveo del centrodestra sotto traccia c'è chi avrebbe preferito un intervento diretto sui mutui per le famiglie meno abbienti o una maggiore condivisione della misura con gli istituti bancari. Ma nei fatti le scintille non si trasformano in alcun incendio.

Le ragioni dell'intervento vengono spiegate da Giorgia Meloni con un video, ma prima è il sottosegretario alla presidenza Giovanbattista Fazzolari a rivendicare con orgoglio la scelta, smentendo chi, dal Pd o dai Cinquestelle, quasi si attribuisce la paternità della misura. «Adesso ci ascoltano? Ma con Conte e il Pd non è mai stato messo nemmeno un euro in più di tasse alle banche. Questo è l'unico governo che ha la forza di tassarle perché è l'unico che non ha rapporti privilegiati col sistema bancario».

Una posizione netta e decisa che fa il paio con quella di Matteo Salvini che - dopo aver stretto un patto su questo tema con Giorgia Meloni domenica sera all'osteria la Cantinetta di Bolgheri nell'entroterra livornese - non si tira indietro e va dritto al punto: «Solo le prime 5 banche italiane nei primi mesi del 2023 hanno fatto più di 10 miliardi di utili». E poi: «Borsa che sale e spread che scende. Dopo qualche polemica inutile, la scelta di destinare a lavoratori e famiglie una piccola parte dei guadagni miliardari delle banche viene premiata non solo dalla stragrande maggioranza dei cittadini, ma anche da imprese e mercati». Senza toni affilati o polemici alcuni rilievi provengono da Forza Italia. Se Antonio Tajani parlando con il Corriere aveva sottolineato «che la tassa vale solo per un anno e potrà essere approfondita dalle Camere», Paolo Barelli insiste sulla possibilità di procedere a modifiche. «Non vorrei che il crollo in Borsa sia dipeso da un provvedimento che probabilmente il governo avrebbe dovuto valutare meglio. In Parlamento metteremo la testa su questo provvedimento».

E se il presidente della Liguria Giovanni Toti obietta che «da liberale bisognerebbe avere più fiducia nel mercato e meno nella politica», l'azzurro Maurizio Casasco spiega che «il concetto di profitto è un concetto normale e naturale per noi di Forza Italia. L'extraprofitto non deve essere tassato in quanto extraprofitto, deve essere tassato se ingiusto o extrabilanciato. Restiamo quindi fedeli ai nostri ideali liberali che rivendico con forza».

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