Quanto è accaduto al San Raffaele di Milano, è la fotocopia di una tragedia che si è consumata nel febbraio 2003 al Duke University Hospital. A Jessica Santillana, una ragazza messicana illegale di 17 anni, fu trapiantato un cuore con un gruppo sanguigno sbagliato. Ricevette dopo poche settimane un secondo cuore, questa volta compatibile, ma morì tra atroci sofferenze.
L'allora procedura americana, fallì. Da quel giorno, la procedura Usa è cambiata. Da allora, più di 22 mila americani hanno ricevuto un nuovo cuore. Tra questi fortunati, c'è mio figlio Roberto, che il 22 luglio 2007 ha ricevuto un nuovo cuore di un ragazzo domenicano di 7 anni che viveva a Manhattan, il quale cadde da una finestra di una palazzina di 4 piani.
Mio figlio da più di 5 mesi era inchiodato sul letto del Columbia-Presbyterian Hospital di New York, intubato, respirava a fatica con l'ossigeno, e aveva i giorni contati. Con il nuovo cuore, Roberto ha iniziato una nuova vita inimmaginabile. Nei primi 7 anni di vita, non sapeva cosa significasse correre o camminare: era sempre sulla sedia a rotelle e aveva bisogno dell'ossigeno per respirare. Avevo il garage pieno di bombole di ossigeno di ogni dimensione, oltre ai primi dispositivi elettrici e portatili a batteria. Non riusciva a mangiare e veniva alimentato con il tubo gastrico. Ha frequentato l'asilo e poi i primi due anni delle elementari su quella sedia a rotelle che odiava, l'ossigeno in ogni angolo della scuola, sempre accompagnato dalle sue due infermiere, Norah e Patricia. Sognava di correre e di diventare uno sprinter e il trapianto gli ha regalato una nuova vita. Con una dieta italianissima, ogni giorno corre dai 2 ai 4 chilometri, dove non vince mai, «ma mai arrivo ultimo», dice Roberto che lotta sempre per il terzo o quarto posto.
E Roberto ha anche un solo polmone! Da 5 anni studia e lavora da documentarista per alcuni studi cinematografici e ben 5 suoi short movie su YouTube e Google hanno vinto premi importanti per giovani cineasti.
La sua autobiografia, «The Miracle», è la sua vita prima e dopo il trapianto che riscuote consensi, qualche lacrima e tanti premi nei vari film festival per giovani. Roberto è nato con la più rara cardiopatia esistente, l'ipoplasia al ventricolo sinistro. Anzi il ventricolo sinistro per lui era quasi inesistente. Ci voleva un miracolo e Padre Pio forse ci è stato d'aiuto.
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