Chiamate ai medici e visite disdette: il rischio di psicosi per 250mila dosi

Telefonate ai centri vaccinali per cancellare le prenotazioni. Rezza: "Già usate senza problemi quasi tutte le fiale del lotto sospeso". Le Regioni: si va avanti. L'Aifa dà il via libera al siero J&J

Chiamate ai medici e visite disdette: il rischio di psicosi per 250mila dosi

«Sono un'insegnante di 42 anni. Dopo la prima dose ho avuto una violenta reazione allergica, mi hanno rianimata con flebo e ossigeno». «A sette ore dalla prima dose ho avuto la febbre molto alta». «Io ho accusato un forte mal di testa e una forte spossatezza per alcuni giorni».

Nel giorno in cui l'Aifa, l'agenzia del farmaco, autorizza il vaccino Janssen di Johnson&Johnson, il caso del militare morto ad Augusta dopo la somministrazione dell'AstraZeneca solleva una valanga di segnalazioni. I neovaccinati chiamano i medici di base, scrivono alle autorità, inviano mail al Codacons. C'è chi cancella l'appuntamento per l'iniezione o rifiuta la seconda dose: 7mila le rinunce solo in Sicilia. È il panico. Quella sensazione di sfiducia che già circolava sottopelle nei confronti delle dosi AstraZeneca, considerato la Cenerentola dei vaccini, è esplosa, irrazionale e caotica. Ma sulla presunta pericolosità delle fiale è ancora tutto da chiarire e, sostengono le autorità, non c'è motivo di allarmarsi. Tuttavia sulla rete circola di tutto, compresa una falsa comunicazione che Aifa si affretta a smentire. «L'unico lotto di vaccino AstraZeneca oggetto del divieto d'uso sul territorio nazionale è il numero ABV2856. Ogni azione mirata a diffondere notizie false e pericolose per la collettività, sarà contrastata con ogni mezzo». Detto questo, il lotto incriminato comprende in tutto 560mila dosi di cui 250mila già somministrate e 310mila sospese dal mercato in attesa che gli ispettori le analizzino per verificarne l'effettiva pericolosità. «Credo non sia il caso di generare un allarme generalizzato, bisogna indagare. A oggi non è dimostrato un nesso di causalità con i rari eventi avversi - specifica il direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza - Chi si è vaccinato nei giorni scorsi, se non ha particolari problemi deve stare tranquillo, il che non vuol dire che non possano verificarsi episodi che magari non saranno legati al vaccino».

L'Istituto superiore di sanità sta acquisendo i campioni dal lotto bloccato. «Li valuteremo - specifica il presidente Silvio Brusaferro - Useremo tutto il tempo che è necessario per garantire la massima sicurezza. Il sistema di monitoraggio punta alla massima garanzia per i cittadini e i nostri tecnici sono stati attivati immediatamente e stanno cooperando con Aifa e ministero». I virologi chiariscono che non c'è motivo di rinviare le somministrazioni nè di intaccare la campagna vaccinale. L'appello va in particolar modo a chi aspetta di ricevere la seconda dose. «Ciò che è accaduto per il vaccino - specifica il virologo Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario Irccs Galeazzi di Milano - è ciò che succede normalmente. Se qualunque cittadino va sul sito dell'Aifa nota che quasi ogni giorno viene ritirato un lotto di un farmaco. Questo non è un ritiro, è una sospensione cautelativa a fronte di un'osservazione che non è di causa-effetto e i già i primi dati sembrano escludere un nesso causa-effetto».

«Non c'è al momento nessun motivo per non sottoporsi alla seconda dose di vaccino AstraZeneca - spiega Maria Rita Gismondo, direttrice del Laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze del Sacco - E proprio per questo, per evitare che la gente presa dal panico non si presenti all'appuntamento con il richiamo, sprecando dosi preziose, io avrei sospeso per due settimane la vaccinazione con AstraZeneca e poi, avendo chiarito tutto quanto come sicuramente si chiarirà, avrei nuovamente dato fiducia alla vaccinazione riprendendola. Così, invece, secondo me si sta creando una preoccupazione infondata».

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