"Se il governo bloccherà la Torino-Lione io sono pronto ad andare fino in fondo e convocare un referendum popolare". Ad annunciare battaglia è il presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamaparino, in un'intervista a Repubblica.
"Sono pronto a farlo - spiega - anche se mi auguro che il governo non prenda una decisione così folle come quella di bloccare una ferrovia che è strategica sotto tutti i punti di vista: economico, ambientale e culturale. Bloccarla significa isolare il nord ovest". Una decisione che coinvolge anche Liguria e Lombardia? "Beh, io mi aspetto che Toti e Fontana battano un colpo. Se si dovesse mai davvero bloccare la Torino-Lyon, anche le altre grandi opere, a partire dal Terzo Valico e dalla Pedemontana, sarebbero da rivedere, perché perderebbe forza il progetto di piattaforma logistica del nord ovest. Trovo intollerabile questo balletto. Al mattino si fa la Tav, quando si va a dormire non si fa più. Nulla si governa in questo modo, se fossero alla guida di un'azienda l'avrebbero già fatta fallire. È stucchevole".
E ancora: "I leghisti, che ormai sono tutto il centrodestra, hanno preso voti anche promettendo le grandi opere, e penso che debbano far sentire la loro voce. Invece mi pare che su questo siano alla mercè dei grillini che usano la Tav per mandare messaggi al proprio elettorato", "un messaggio per bilanciare le uscite di Salvini sulla politica interna". Critiche anche al ministro Toninelli: "Ho chiesto un appuntamento e non ha mai risposto. Ma io non sono un mendicante. Se ci si parla solo per tweet, mi comporterò nello stesso modo. È evidente che questo governo va avanti a messaggi, cose concrete ne ha fatte ben poche. Spero che il sì all'alta velocità sia presto una di queste".
"Trovo giusto che sia consentito ai cittadini piemontesi di pronunciarsi con un referendum sul destino della Tav. Mi sorprende che l'idea non sia venuta dal mondo dei Cinquestelle e dall'amministrazione comunale di Torino, perché mai come nel caso della Tav "uno vale uno". Evidentemente, la questione imbarazza il comico Beppe Grillo, teorico della fine della democrazia e del Parlamento e quindi sospettoso che i cittadini possano, usando la loro testa, prenderlo a pernacchie per le bestialità che quotidianamente pronuncia". Lo afferma Osvaldo Napoli, del direttivo di Forza Italia alla Camera. "Bene ha fatto il presidente Chiamparino a evocare lo strumento della consultazione popolare. Sia chiaro, una consultazione che convoca i cittadini in carne e ossa alle urne, e non le pagliacciate pentastellate del referendum sul web. Invito l'amministrazione comunale di Torino e il M5s a farsi promotori di un'iniziativa referendaria perché, sia pure a titolo consultivo, potrebbe regalare la foto giusta e non sfocata sullo stato d'animo dei piemontesi verso la TAV.
Con buona pace di chi pensa che una dozzina di click da casa sia l'unica, vera fonte di legittimazione per l'esercizio del potere. Grillo potrebbe scoprire che la democrazia funziona e che lui non deve averne paura al punto da volerla sopprimere".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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