Choc alla Sapienza. Manifesti stile Br per infangare i vertici dello Stato "Siete assassini"

Choc: i volti dei leader politici stampati come bersaglio

Choc alla Sapienza. Manifesti stile Br per infangare i vertici dello Stato "Siete assassini"

Non si può più parlare di mera «occupazione». Siamo sulla soglia dell'istigazione a delinquere: e la porta d'ingresso è quella dell'Università La Sapienza di Roma. Parlano i manifesti apparsi ieri mattina sugli edifici dell'ateneo: «Chi sono gli ASSASSINI di Alfredo Cospito». I volti stampati come bersagli sono quelli di Sergio Mattarella, Giorgia Meloni, Carlo Nordio, Marta Cartabia. E ancora, di Anna Maria Loreto, procuratore capo di Torino, Giovanni Russo, capo del Dap, e del procuratore antimafia Giovanni Melillo.

Il messaggio è chiaro. Ma se non lo fosse abbastanza, ecco una delegazione del movimento Cambiare Rotta, che guida la pattuglia di circa 300 ragazzi che da tre giorni occupano «Lettere» contro il 41bis, dire: «Il tempo delle parole è finito». Insomma, si passa all'azione. E ci si dà appuntamento con la galassia anarchica per il corteo che partirà oggi da Piazza Vittorio, dopo quello di Milano (con replica odierna al carcere di Opera) e un'altra protesta inscenata a Bologna.

Tutto era finora rimasto sottaciuto via Telegram. Da ieri, invece, l'epicentro della minaccia è emerso dal sottosuolo digitale. E si è palesato alla Sapienza. É tempo «di mettersi in gioco, ognuno con le proprie possibilità, in un movimento eterogeneo ma dal messaggio chiaro: immaginare i prossimi passi della mobilitazione». Una chiamata alle armi. «Manifesti inaccettabili», dice il presidente del Senato Ignazio La Russa, che evidenzia quanto il clima sulla vicenda Cospito stia assumendo «contorni inquietanti».

Auto dei vigili bruciate a Milano, un ripetitore danneggiato a Torino; sabato il caos a Trastevere. Nuovi allarmi anche dalle ambasciate. «Vigiliamo», dice il capo della diplomazia Antonio Tajani dopo le intimidazioni alle sedi a Berlino, Atene e Barcellona. La N.1 dei senatori Pd Simona Malpezzi esprime solidarietà a Mattarella, governo e magistratura per gli «inaccettabili manifesti» di Roma. Si dice pronta a «contrastare questo clima d'odio». Ma è silenzio radio dai dem. Il numero esiguo degli occupanti non rassicura. La minaccia anarchica fa proseliti negli atenei. La Questura blinda la capitale. E ai «vili» manifesti-bersaglio risponde pure il presidente della Camera Lorenzo Fontana: «Gesto di inaudita gravità». Anche perché apparsi accanto alla targa che commemora l'anarchico Giuseppe Pinelli. A Milano, invece, un operatore tv è stato ferito alla testa, dove circa 200 manifestanti sono scesi in presidio davanti alla Stazione Centrale in solidarietà a Cospito.

L'Italia si ritrova ad affrontare giovani che anziché dissociarsi sembrano saldarsi con chi minaccia attentati. Tutto lascia pensare che quel «salto di qualità» non più contro strutture ma contro uomini, evocato da Cospito in un messaggio fuoriuscito di recente, possa prender forma. Per gli studenti di Roma, l'occupazione è un messaggio «anche alla dirigenza della Sapienza, finora sorda, contro 41 bis, ostatività ed ergastolo». Per il Viminale, è qualcosa di più.

E se l'asse tra anarchici e mafiosi resta oscuro, una saldatura (tentata) con certi collettivi antagonisti c'è. Anche nei licei. Da Azione-Italia Viva, Raffaella Paita ribadisce che lo Stato non deve piegarsi: «Il 41bis non si tocca». Dal pensiero spray alle provocazioni si è già arrivati. Anche Bologna grida «Stato assassino».

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