Ciclista travolto e ucciso: al volante un carabiniere

Il militare fuori servizio aveva investito l'indiano, padre di un bimbo di 6 anni, ed era fuggito

Ciclista travolto e ucciso: al volante un carabiniere

Ha un nome e un volto il pirata della strada che ha ucciso un trentottenne di origini indiane il 10 dicembre scorso in provincia di Bergamo.

A falciare Basant Singh è stato un carabiniere residente nella bergamasca ma che prestava servizio fuori. Il militare, dopo giorni e giorni di silenzio, si è costituito nelle scorse ore nella caserma dei carabinieri di Calcio e ha raccontato quello che è accaduto quel tragico giovedì. Si sa che l'indiano si stava recando a lavoro in bici a Fontanella e si trovava sulla provinciale 105. Papà di un bambino di sei anni, aveva un impiego come mungitore in una cascina al confine con Casaletto di Sopra. Il carabiniere, invece, che in quel momento non stava lavorando, alla guida di una Citroen di colore rosso, ha travolto il ciclista e poi è fuggito, facendo perdere le tracce.

L'allarme quel 10 dicembre era stato dato poco prima delle 7, quando l'Azienda regionale emergenza urgenza della Lombardia era stata avvisata di un corpo a terra, che non dava segni di vita. Inutile il lungo massaggio cardiaco praticato dai sanitari per strappare l'uomo alla morte. Arrivati sul posto, gli investigatori hanno capito dalla bicicletta distrutta che il poveretto era stato investito. Operato un lungo massaggio cardiaco nel tentativo di rianimarlo, è stato dichiarato morto alle 7.59.

I carabinieri di Calcio e Treviglio si sono messi subito a caccia della macchina, decritta da alcuni testimoni, che l'hanno vista fuggire a grande velocità. I rilievi successivi hanno permesso di recuperare dall'asfalto anche alcuni elementi, chiaramente riconducibili a una Citroen. La paura deve aver paralizzato il militare, che inizialmente non si è costituito, forse certo che l'avrebbe fatta franca o forse sconvolto dall'accaduto.

A distanza di quasi due settimane, però, il pirata della strada ha trovato il coraggio di assumersi le sue responsabilità e ha raccontato ai colleghi quello che era avvenuto. Allo stato attuale l'uomo non è iscritto nel fascicolo degli indagati, che risulta ancora aperto dalla Procura contro ignoti.

Questo perché sono ancora in corso le necessarie verifiche per capire quali ipotesi di reato contestare all'investitore.

Solo pochi giorni fa una donna è morta nel Piacentino e la sorella è stata ricoverata in gravi condizioni. Ester Crovetti, 55 anni e Maura, di 53, stavano portando a passeggio il cane, a Ferrai di Vernasca quando sono state falciate da un operaio trentacinquenne. Nel sangue aveva un tasso alcolemico superiore alla norma.

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