La Cina Covid free: il danno e la beffa per l'Occidente

Difficile accettare il danno, se a seguirlo è pure la beffa. Il danno è noto. Ad oggi, oltre un milione di morti e una recessione globale. Facile prevedere che nelle prossime settimane la situazione non migliorerà

La Cina Covid free: il danno e la beffa per l'Occidente

Difficile accettare il danno, se a seguirlo è pure la beffa. Il danno è noto. Ad oggi, oltre un milione di morti e una recessione globale. Facile prevedere che nelle prossime settimane la situazione non migliorerà. Tutti gli Stati, e in modo particolare quelli occidentali, stanno vivendo una catastrofe senza precedenti. Tutti tranne uno, la Cina. Ecco, dunque, servita la beffa. Niente più virus: il governo di Pechino dice (ammesso sia vero) che il Covid è stato debellato. Niente più recessione: l'economia cinese cresce del 4,9%. Possibile far finta di nulla? Il quotidiano di Hong Kong South China Morning Post, solitamente ben informato, ha scritto che i primi contagi da Covid-19 in Cina risalgono allo scorso novembre, ma le autorità di Pechino hanno atteso il 31 dicembre per comunicare all'Oms che a Wuhan si stava diffondendo una «strana polmonite». Solo nel mese di dicembre tra l'Europa e la Cina hanno volato 5523 aerei. Significa che, solo a dicembre e solo in Europa, oltre 2 milioni di persone sono state esposte direttamente al rischio di contagio. Il mondo ha dovuto aspettare il 9 gennaio per sentire Pechino ammettere la diffusione di «un nuovo coronavirus» simile alla Sars. Non c'è bisogno di cedere al complottismo per considerare la Cina direttamente responsabile di quel che è accaduto. Non c'è bisogno di essere Donald Trump per definire vergognoso il fatto che, ad oggi, la Cina non si sia assunta la responsabilità della pandemia e tantomeno si sia scusata col mondo. Difficile accettare un danno così ingente e una beffa così urticante. Come ha scritto sul Wall Street Journal l'ex segretario di Stato americano Henry Kissinger, «il tumulto politico ed economico che ha scatenato il Covid-19 potrebbe durare per generazioni» e rischia di minare le fondamenta della democrazia liberale a livello planetario. È da qui che bisogna ripartire: dalle fondamenta della democrazia liberale.

Detta altrimenti, affinché il danno e la beffa non siano stati vani e non si ripetano, se la Cina vuole rimanere nell'Organizzazione mondiale del commercio e continuare a beneficiare dei vantaggi della globalizzazione per realizzare quella visione imperiale che Silvio Berlusconi ha più volte denunciato, beh, deve adeguarsi agli standard sanitari e democratici dei paesi occidentali oggi più colpiti dal virus. Un virus che mai sarebbe nato se la prassi dei mercati umidi si fosse interrotta e mai si sarebbe diffuso con tali proporzioni se la Cina non fosse un regime illiberale.

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