La faccia nascosta della Luna è un lato oscuro fatto di misteri e ombre. È il lato che abbiamo potuto osservare per la prima volta nel 1959, quando la sonda «Luna 3» ci ha inviato le immagini di quella faccia che non avevamo mai visto, così diversa dalla Luna che conoscevamo fino ad allora. Ed è stato lì che abbiamo scoperto che la faccia scura aveva una crosta più accidentata, con tanti crateri e meno mari. Adesso i cinesi vanno sulla Luna con Chang'E-4 e puntano dritti alla «Dark Side of the Moon». Ci vogliono andare prima di Russia e Usa, in una corsa allo spazio senza esclusione di colpi. La Cina è ossessionata dal nostro satellite naturale: a metà autunno c'è una delle date festive cinesi più importanti ed è dedicata al culto della Luna. Si sa pochino: si sa che il razzo utilizzato è un Long March 3B, partito dal centro di controllo di Xichang alle 19.30, ore italiane e che due mezzi robotici, un rover e un lander statico, dovrebbero raggiungere la Luna dopo 27 giorni di viaggio. Il luogo di atterraggio è particolarmente interessante per gli scienziati e per quelli della Cnsa, l'agenzia spaziale cinese: è il punto dove è avvenuto il più antico e più vasto impatto lunare registrato. L'obiettivo è Von Kármán, un cratere di 190 km situato nel bacino del Polo Sud-Aiken, dedicato al fisico, ingegnere e matematico Theodore von Kármán. Il cratere probabilmente si è formato, miliardi di anni fa, a causa dall'impatto con un asteroide e ha una crosta sottile e, nella botta, del materiale proveniente dal mantello della Luna potrebbe essere arrivato in superficie. A bordo del lander c'è un radar per sondare quello che c'è sotto. I cinesi hanno spedito sulla Luna anche delle piante, per vedere come funzionerà la crescita vegetale sul nostro caro satellite. Pare che il lander porterà anche una mini-biosfera con 3 chili di semi di patata e Arabidopsis, che sarebbe una pianta da fiore da seta. A rivelare la storia delle patate e dei bachi era stata l'agenzia stampa Xinhua: l'aveva diffusa a primavera. «Vogliamo studiare la respirazione e la fotosintesi sulla Luna», queste le parole di Liu Hanlong, il direttore generale dell'esperimento e vicepresidente dell'Università di Chongquing. Il progetto dei semi è stato studiato da 28 università cinesi. Dato che gli strumenti inviati sulla Luna non avranno una visuale diretta con la Terra, dovranno inviare i dati attraverso Queqiao, un satellite che la Cina ha lanciato a maggio 2018. I cinesi puntano a studiare anche l'ambiente di trasmissione radio sul lato protetto dal rumore radio proveniente dalla Terra.
Gli obiettivi più concreti della missione sono stati spiegati in un report, dell'Università dell'Accademia delle scienze cinesi di Pechino, pubblicato sulla rivista Planetary and Space Science. La Cina è vicina a raggiungere quel che voleva: riuscire a riportare sulla Terra campioni di roccia e polvere lunare.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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