C'è tutto lo stato maggiore del centrodestra riunito all'Auditorium della Conciliazione per tirare la volata a Francesco Rocca, candidato governatore nel Lazio. I leader, Giorgia M«Francesco è la persona giusta al posto giusto, perché è uno di noi».
I sondaggi sono favorevoli e in sala si respira un aperto ottimismo. L'unico timore è quello dell'affluenza, visto che c'è la consapevolezza che non sono molti coloro che hanno ben chiaro e scolpito nella memoria che il 12 febbraio si andrà a votare. «Domenica si vota in Lazio e in Lombardia, due regioni niente male. Ma se vedi le tv e i grandi giornali, sembra non si voti. Mi sembra che ci sia una enorme cappa di silenzio su queste elezioni: siccome sanno che il Pd prenderà una lezione di cui se ne parlerà per i prossimi trent'anni, non ne parla nessuno» dice il leader della Lega, Matteo Salvini. Chiaro che il tema della partecipazione è uno dei nodi perché il rischio che rispetto ai sondaggi - tutti favorevoli al centrodestra - il centrosinistra possa recuperare qualcosa mettendo in campo un voto di apparato c'è, ma il timore è più contenuto rispetto ad altre tornate elettorali del passato.
La prossima settimana «ci deve contraddistinguere il sorriso. Con il sorriso andiamo a vincere nel Lazio e in Lombardia. Francesco, il difficile sarà fare, il giorno dopo, quello che questo governo sta facendo, e cioè mantenere, una per una, tutte le promesse» continua Salvini. «Mi spiace che una categoria di persone in 100 giorni hanno gufato giorno e notte, speravano che la borsa crollasse, che ci fossero disastri. Certo, non è un periodo facile ma noi qua stiamo per almeno 5 anni e governeremo insieme con la squadra di governo. Questi primi 100 giorni di governo mi hanno fatto trovare colleghi in gamba, conto e sono sicuro che diventeranno anche amici. Questa è la differenza tra l'andare d'accordo sul posto di lavoro e ragionare da squadra». Un attestato di stima verso i ministri dell'esecutivo, con una nota di ammirazione particolare per Silvio Berlusconi che «ha un'energia e un entusiasmo eccezionale, spero che Dio mi conceda metà della sua forza. È incredibile.
Pochi dubbi anche sul caso di Alfredo Cospito: «Se ti hanno condannato all'ergastolo un motivo ci sarà e se ti hanno dato il 41 bis, te lo fai. Se qualcuno inneggia alla lotta armata non è un diritto ma un dovere che questo non parli all'esterno». E se Antonio De Poli per l'Udc e Maurizio Lupi, capo politico di Noi Moderati, mettono l'accento sulla tenuta storica del centrodestra, da 30 anni unito alla prova del voto, Francesco Rocca è pronto a rimboccarsi le maniche per «dare un'anima» alla Regione Lazio.
«La Regione è stata abbandonata a se stessa, per dieci anni, nelle province si sentono abbandonati, i nostri pendolari sulla Roma-Lido e Roma-Viterbo si sentono abbandonati. Nei pronto soccorso ci sono le attese più alte d'Italia. E non è un problema di risorse ma di come si usano i soldi dei contribuenti. Alessio D'Amato ha speso solo il 3 per cento delle risorse».
Una battuta infine sul primo cittadino della Capitale, Roberto Gualtieri: «Sono pronto a confrontarmi con lui, ma abbiamo un sindaco desaparecido che non sa ascoltare le istanze della città, si è creato la figura dell'uomo Pokemon, perché ha la capacità di scomparire quando ritiene opportuno».
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