"Un codice rosso per l'intera umanità". Clima, il drammatico dossier dell'Onu

Secondo gli esperti la crisi sta procedendo più veloce del previsto. Guterres: "Non c'è tempo da perdere, non c'è spazio per le scuse"

"Un codice rosso per l'intera umanità". Clima, il drammatico dossier dell'Onu

«Un codice rosso per l'umanità». Non usa mezzi termini il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres per descrivere i risultati dell'atteso rapporto degli esperti Onu sul clima. Un dossier a tinte fosche, secondo cui la crisi sta procedendo più velocemente di quanto pensato in precedenza e alcuni dei cambiamenti messi in moto saranno «irreversibili» per i prossimi secoli. Il Gruppo intergovernativo di scienziati sui cambiamenti climatici (Ipcc) ha pubblicato ieri l'ultima valutazione sullo stato di salute del pianeta, fornendo un quadro più che mai drammatico. Il rapporto arriva nel mezzo di un'estate flagellata da incendi e inondazioni e a meno di tre mesi dal vertice Cop26, dove i leader mondiali affronteranno enormi pressioni per arginare il riscaldamento della Terra: descrive nel dettaglio come gli esseri umani abbiano alterato l'ambiente a un ritmo «senza precedenti», avvertendo che il mondo rischia impatti sempre più catastrofici. Guterres ribadisce che le società devono trovare il modo di abbracciare le trasformazioni necessarie per limitare il più possibile il riscaldamento climatico: «Non c'è tempo per indugiare e non c'è spazio per le scuse». Nel 2019, si legge nel rapporto, le concentrazioni atmosferiche di Co2 erano le più alte degli ultimi 2 milioni di anni e quelle dei principali gas serra le più elevate degli ultimi 800mila anni. Inoltre, nell'ultimo mezzo secolo, la temperatura della Terra è cresciuta a una velocità che non ha uguali in 2mila anni, e l'aumento medio del livello del mare a una velocità mai vista negli ultimi 3mila anni. Nella prima delle tre parti del Sesto rapporto dell'Ipcc (composto da migliaia di scienziati dei 195 paesi membri, di cui tre italiani del Cnr), che sarà pubblicato nel 2022, si spiega che il climate change riguarda ogni area della Terra. Ma forti e costanti riduzioni di emissioni di Co2 e altri gas serra sono ancora possibili e in grado di limitare i disastri. Il richiamo è ancora una volta al drastico e immediato taglio dei gas serra per abbassare la febbre del pianeta, in particolare della Co2, che permane nell'atmosfera per centinaia di anni. Il continuo aumento del livello del mare è uno dei fenomeni dei cambiamenti climatici già in atto «irreversibili per centinaia o migliaia di anni»: per le aree costiere questo potrebbe portare inondazioni più frequenti e gravi, oltre all'erosione delle coste. Eventi estremi che prima si verificavano una volta ogni 100 anni - avvertono gli scienziati - ora potrebbero verificarsi ogni anno. E la temperatura superficiale globale della Terra continuerà ad aumentare almeno fino alla metà del secolo corrente: con un aumento di 1,5 gradi ci si attende un incremento del numero di ondate di calore, stagioni calde più lunghe e stagioni fredde più brevi, con 2 gradi in più gli estremi di calore raggiungerebbero più spesso soglie di tolleranza critiche per l'agricoltura e la salute.

«Le misure e le azioni ambiziose sul fronte ambientale non possono più essere ritardate», il commento del segretario di Stato americano Antony Blinken, mentre il premier britannico Boris Johnson spera che il dossier «rappresenti una sveglia al mondo intero ad agire in vista del cruciale vertice di Glasgow» e per il ministro degli Esteri italiano Luigi Di Maio serve «una

risposta efficace, senza perdere tempo». Il dossier «conferma ciò che già sappiamo da migliaia di studi e rapporti precedenti - sottolinea invece l'attivista Greta Thunberg - ossia che siamo in una situazione di emergenza».

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