Per contrastare le operazioni dei trafficanti che indirizzano verso l'Europa meridionale i barconi dei migranti una campagna aerea e navale potrebbe non essere sufficiente. È questa la preoccupazione di Bruxelles, che nelle diciannove pagine del piano per la missione va molto oltre.
Lo scrive il Guardian, che è riuscito a ottenere il documento in anteprima e spiega che le operazioni contro i libici che controllano le tratte verso il Vecchio continente dovranno avvalersi anche di una forza di terra. A patto, naturalmente, che la cosa sia accettata dalle autorità del Paese africano.
L'Unione Europea ritiene che sia necessario agire anche a terra, soprattutto per eliminare asset che potrebbe aiutare la partenza dei barconi, dalle imbarcazioni stesse ai depositi di gasolio. Un'operazione che richiederà forze diversificate, "dall'intelligence alla sorveglianza.
Poi team d'abbordaggio, unità di pattuglia navali e aeree e una forza distruttiva di cui facciano parte anche uomini delle forze speciali".Il quotidiano britannico ricorda che più volte funzionari di Bruxelles e diplomatici hanno negato la possibilità di inviare boots on the ground. Ma l'opzione non sembra improbabile come vorrebbero far credere.
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