La coltellata fatale in casa. Uccide la madre e scappa

Younes El Yassire, 35 anni, in depressione dopo l'addio della moglie. Da mesi aveva smesso le cure

La coltellata fatale in casa. Uccide la madre e scappa

Le circostanze sono ancora misteriose, ma quel che è certo è che è accaduto tutto intorno a mezzogiorno di ieri. È quella l'ora in cui si consuma la tragedia del quartiere Cambonino, alla periferia Nord-Est di Cremona. In un appartamento al quinto piano in via Panfilo Nuvolone Younes El Yassire e la madre Fatna Moukhrif sono da soli, quando il 35enne - da tre anni in cura psichiatrica - sferra una sola coltellata, mortale, al collo della madre 54enne. Poi si fa una doccia, si infila vestiti puliti e fugge a piedi. I vicini sentono le urla disperate della donna e chiamano subito la Polizia, ma quando gli agenti fanno irruzione al quinto piano per Fatna - riversa a terra nella stanza da letto - non c'era niente da fare mentre del figlio nessuna traccia.

La comunità del quartiere, dove la famiglia El Yassire è molto conosciuta, si è ritrovata sconvolta al centro di un vortice di cronaca nera. «Sono bravissime persone, molto integrate», dicono i residenti. Secondo la testimonianza di un vicino di casa, raccolta da La provincia di Cremona, «Younes era un ragazzo tranquillo. Stava sempre qui in cortile con gli amici. Prima che gli venisse diagnosticata la malattia lavorava come muratore, poi ha smesso. Ma non ha mai dato problemi». Eppure Younes da tre mesi aveva deciso di smettere di curarsi e da tre mesi non assumeva più farmaci.

«Era disperato, era entrato in depressione», raccontano invece attonite le due cognate. Nel 2018 il 35enne era stato lasciato dalla moglie, tornata in Marocco con il figlio che all'epoca aveva solo 4 anni. «Nel dicembre del 2018 era stato ricoverato in ospedale - continuano Elisa e Bochra - Una volta dimesso, ha seguito una cura psichiatrica, poi non ha più voluto. Ma non è mai stato aggressivo». È così che il giovane era tornato a vivere con i genitori. Negli ultimi tre anni la madre si prendeva cura di lui mentre il padre continuava a lavorare come ambulante, cercando di superare le difficoltà personali e anche quel grave lutto che aveva già colpito la famiglia: nel 2016 il terzo dei quattro figli - Amine - era infatti precipitato da una finestra della casa.

Intanto, sin dall'ora di pranzo di ieri - mentre vicini e familiari ancora realizzavano l'accaduto - è partita la caccia all'uomo. Younes sembra essere svanito nel nulla, ma gli inquirenti stanno setacciando in queste ore sia zone sensibili di Cremona sia le aree limitrofe. Una delle ipotesi investigative è che abbia raggiunto la stazione ferroviaria e sia salito sul primo treno in partenza, diretto forse a Milano.

E mentre le ricerche proseguono a tappeto nella Lombardi orientale, quasi all'unanimità la comunità del quartiere cremonese di Cambonino continua a ripetere che non riesce «a spiegare l'accaduto» e nel definire Younes usa sempre aggettivi cauti: «educato», «riservato», «tranquillo», «sempre appartato».

Così al momento ciò che è accaduto tra le mura di quell'appartamento resta per molti un mistero.

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