Il comandante denuncia 44 casi sospetti, a Napoli inchiesta già aperta

RomaSulle 44 assenze sospette (le altre 723 sembrano coperte da certificati medici e donazioni di sangue) indagherà la Procura. Ci vorrà tempo, almeno un mese. Nel frattempo, forse già domani mattina, al comando della polizia municipale arriveranno gli ispettori del ministero della Funzione pubblica. Venerdì il comandante dei vigili urbani di Roma, Raffaele Clemente, era stato ricevuto dal procuratore aggiunto Maria Montenapoleone, incaricata di analizzare l'interruzione di pubblico servizio nella notte del 31 dicembre. Per ora mancano documenti ufficiali, c'è solo la volontà di andare a fondo in maniera spedita e risoluta. Dai primi passi dell'indagine interna sarebbero emerse 44 posizioni sospette, tra funzionari, graduati (4) e agenti semplici. «Anomalie» nella documentazione presentata. Qualora venissero individuate ipotesi di reato le carte verranno trasmesse immediatamente alla Procura di Roma. E, sempre a proposito di fannulloni, la procura di Napoli ha aperto un fascicolo sull'assenza dal lavoro per malattia di 200 netturbini su 2300 a Capodanno. In strada c'è ancora immondizia.

Torniamo a Roma. L'accordo di massima sulla linea da seguire è finire l'indagine interna alla polizia municipale e poi rivedersi in Procura con qualche elemento in più oltre quell'83,5 per cento di vigili assenti. Servono i nomi, le posizioni, i turni previsti e soprattutto la tempistica dei certificati medici prodotti. In sostanza si vuole capire se le giustificazioni sono datate 31 dicembre o se sono antecedenti allo scontro sui turni in strada per San Silvestro e alla richiesta di reperibilità per tamponare i vuoti di organico. Tra l'altro la documentazione dovrà essere valutata dall'Autorità garante degli scioperi che deve accertare eventuali violazioni normative.

Detto questo - ricorda Il Mattinale , la nota politica redatta dallo staff del gruppo di Forza Italia alla Camera - le norme per combattere l'assenteismo nella Pubblica amministrazione ci sarebbero già nella legge Brunetta del 2008. «Dal punto di vista penale - analizza un pm - a meno che non si pensi a un'epidemia di massa improvvisa, e allora diventa un problema sanitario, c'è già formata la prova logica della volontà generale e concordata di interrompere o turbare la regolarità di un pubblico servizio. Lo dimostra anche l'assemblea sindacale che era stata convocata per la notte del 31 dicembre...». In attesa dei possibili risvolti penali, Clemente promette di cambiare i vigili urbani della Capitale, di farli riavvicinare alla gente. Serve l'aiuto dei cittadini. «Quei romani - denuncia Clemente - la cui sicurezza sarebbe stata messa a repentaglio da un vero agguato corporativo. Andremo fino in fondo». E racconta: «Quando ci siamo resi conto dell'estensione del fenomeno abbiamo utilizzato lo strumento della reperibilità che ci ha consentito di coprire i servizi. Così i cittadini non si sono accorti di nulla. Alla fine, nonostante tutto, abbiamo eseguito un servizio impeccabile, senza incidenti». Per questo il comandante tiene a ringraziare quel 15% di vigili che la notte di Capodanno ha preso servizio sfidando le minacce di qualche collega.

«Io c'ero, ho lavorato - racconta un vigile a piazza Venezia -. Ho fatto il doppio turno, dalla mattina alla sera!». Un bel mazzo e pure una scarica di parolacce degli intrappolati intorno alla celebre rotatoria. Succede.

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