Trattativa Stato-Mafia? Roba superata. La nuova frontiera del complottismo si gioca sull'oscuro accordo «Stato-Monsanto». Un'intesa inquietante, quella tra l'Italia e l'azienda-simbolo degli Ogm, «smascherata» grazie al quel segugio tutto da ridere di Sabina Guzzanti.
La popolare comica, giura che «ci siamo dentro fino al collo, e ormai potrebbe essere troppo tardi». Perdinci. Trattasi di un intrigo spionistico alla Tom Clancy: con - nel ruolo di vittime innocenti - gli ulivi pugliesi al posto del pini del Memorial Park di Washington. In sintesi accadrebbe questo: negli ultimi tempi gli ulivi millenari della terra della dei trulli e delle masserie si seccano e muoiono. Inspiegabilmente. Per tutti, ma non per la Guzzanti secondo cui «tutto è previsto da tempo». Ma previsto cosa? Che gli ulivi moribondi vengano abbattuti e che, al loro posto, vengano installati nuovi ulivi geneticamente modificati.
Secondo le informazioni in possesso della Guzzanti (la sua «gola profonda» è l'agronomo Cristian Casili ndr) tutto prenderebbe le mosse dal Brasile, nei laboratori della società che fa capo alla famigerata Monsanto, che sta agli amanti del bio come Cicciolina sta a un convento di monache di clausura. In Brasile «scienziati senza scrupoli» avrebbero dato vita a un «terribile batterio fitopatogeno». Il suo nome? «Xylella fastidiosa». Un «fastidio» la biologa Guzzanti ha avuto il merito di avvertire per prima. Denunciando «lo scandalo» al mondo intero. In cosa consista lo «scandalo» lo abbiamo detto prima: la sostituzione degli ulivi malati con quelli resi invulnerabili dalla biologia-Frankenstein; un affare - per la Monsanto - mostruoso almeno quanto i guadagni che gli frutterebbe.
Le prove di una simile macchinazione? Guzzanti giura di averle trovate. Eccole: la società gemellata alla Monsanto si chiama Alellyx, anagramma di «Xylella» (il nome del virus, ricordate?). Giusto per rendere la trama ancora più suggestiva, va tenuto presente come in Israele abbiano già messo a punto i primi ulivi Ogm. Resistenti indovinate un po' a cosa? Ma alla «Xylella», ovviamente. Un toccasana per gli ulivi, ma una «jattura per le nostre difese immunitarie». Parole, queste ultime, con cui la Guzzanti ha pensato bene di piantare il seme del dubbio. Che, per lei, dubbio non è, considerata la perentorietà con cui sostiene dal suo blog che «a legare i laboratori brasiliani a quelli israeliani è appunto la Monsanto». Una bufala che sta facendo il giro del web. Non a caso Il Foglio.it ironizza sulla teoria «guzzantiana», e scrive: «La Xylella, l'arma di distruzione di massa brasiliana, non è altro che il grimaldello attraverso il quale Monsanto (brivido) vuole mettere le mani sul nostro patrimonio di ulivi millenari. Per che farsene? Per ucciderli tutti, diamine! E sostituirli con gli ulivi Ogm di Monsanto (brivido) che fanno male ai nostri bambini».
E poi, in un crescendo tragicomico: «Ma tutto ciò non sarebbe possibile senza la complicità della casta, ed è qui che la trattativa Stato-Monsanto (brivido) gioca il ruolo chiave: saranno proprio le autorità pubbliche a sterminare gli ulivi malati, e
anche quelli sani, per soprannumero. Non domandateci chi fornirà il terribile pesticida, l'arma del delitto. Lo avete già capito (brivido)».Brivido che può essere causato anche da una salutare risata. Sabina Guzzanti docet.
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