Condannato a morte il killer della sinagoga di Pittsburgh

L'autore dell'attacco armato del 2018 contro una sinagoga di Pittsburgh è stato condannato a morte da una giuria federale

Condannato a morte il killer della sinagoga di Pittsburgh
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L'autore dell'attacco armato del 2018 contro una sinagoga di Pittsburgh è stato condannato a morte da una giuria federale. Lo riferiscono i media Usa. I dodici membri della giuria hanno votato all'unanimità a favore della pena capitale contro Robert Bowers.

L'uomo è stato riconosciuto colpevole di aver compiuto 11 omicidi e aver ferito 7 persone il 27 ottobre 2018 nella sinagoga Tree of Life di Pittsburgh, con l'aggravante di atto antisemita.

I 12 giurati hanno infatti deciso all'unanimità per la pena capitale, altrimenti Bowers sarebbe stato condannato all'ergastolo ostativo. Si tratta della prima condanna a morte imposta da un tribunale federale durante la presidenza di Joe Biden, che ha reintrodotto la moratoria delle esecuzioni federali interrotta da Donald Trump.

Lo scorso giugno Bowers, 50 anni, era stato dichiarato colpevole dei 63 capi di imputazione per il massacro della sinagoga Tree of Life durante la preghiera del sabato. Tra le vittime molti anziani, tra i quali una 97enne, un 87enne ed una coppia che si era sposata in quella sinagoga 60 anni prima. «Ha trasformato un normale sabbath nel peggiore massacro antisemita della storia degli Stati Uniti ed è orgoglioso di questo» ha dichiarato il procuratore Eric Olshan durante la sua arringa finale lunedì, facendo riferimento all'odio verso gli ebrei di Bowers e all'assenza di rimorso. «Questo è un caso che richiede la più severa delle punizioni, la pena di morte» aveva aggiunto.

Da parte sua, la difesa aveva chiesto che l'imputato fosse condannato all'ergastolo, tenendo conto dell'infanzia difficile e dei problemi mentali che aveva manifestato. Prima dell'attacco, Bowers aveva postato messaggi d'odio verso migranti ed ebrei su Gab, un social media usato dagli estremisti della destra Usa.

Joe Biden sta infrangendo la sua promessa di porre fine alla pena di

morte federale, cosa che ha fatto solo all'inizio del mandato. Il presidente ha fatto campagna elettorale sostenendo che avrebbe fermato le esecuzioni, ma il Dipartimento di Giustizia continua a perseguirle in tribunale.

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