Conte pedala e il Paese sbanda. Il peggio della settimana

Conte pedala e il Paese va allo sbando

Conte pedala e il Paese sbanda. Il peggio della settimana

L’ombra oscura del MES travolge il Governo. I giorni del BisConte sembrano scadere. La clessidra è impietosa. Tra i palazzi la paura fa 90. Tutti sono affezionati alle poltrone, chi li molla? La doccia massaggiante appena istallata a Chigi sembra portare male al premier. Altro che massaggi, è una doccia fredda. Ghiacciata. Ma lui, divertito, cavalca la bicicletta. Ma sbanda, come il Paese che, di questo passo, rischia di schiantarsi. Giuseppi, in visita alla Pirelli, gioca a fare Bob l’aggiustatutto. Peccato che non sia stato in grado di sistemare le cose a casa sua. A casa nostra. Tra gli alleati non corre buon sangue e tutti sono pronti a pugnalarsi. Ma Giuseppi si porta avanti, e fa campagna elettorale. Accende alberi di natale e si fa selfie con centinaia di bambini. Sperando, forse, di convincere i genitori a votarlo. Un giorno. Chissà… Mentre lui sfila i suoi danno il peggio. Come sempre. Per fortuna.

LUIGI DI MAIO

Gigi è all’angolo. I suoi lo vorrebbero morto. Politicamente parlando, si intende. Il campionato va avanti e al San Paolo c’è sete di vittoria. “Potrebbe tornare lì” dicono alcuni grillini ribelli. Venderebbe tante bibite. Ma lui resiste. Stringe i denti e va avanti. Si blinda e mostra la corazza. Sul fondo salva stati minaccia: “O si rinvia o cade il governo” avrebbe detto il capo politico del Movimento. Parole che hanno scatenato l’ira funesta di tutti. Orlando si dice “stanco” e Conte assicura: “Spazzeremo via le chiacchiere!”

MATTEO SALVINI

“Il capitano” guarda divertito e spera. Spera che la maggioranza del BisConte cada presto. Matteo Salvini vede solo le urne. I sondaggi sono con lui e ne vuole approfittare. Ma glielo permetteranno? Intanto tra un salto in Emilia e uno in Toscana alla conquista delle Terre rosse si gusta un panino “bio”. Giusto per pescare qualche voto tra i gretini. Non si sa mai. Ma che fine ha fatto la nutella?

PEPPE PROVENZANO

Ma c’è chi fa le veci di Salvini. Peppe Provenzano, ministro per il Sud, porta un mazzo di fiori a Lilli Gruber. A vederli sembrano più che altro un mazzo di broccoli. “Noi manteniamo le promesse altrui” ha scritto sui social il ministro pubblicando la foto con la signora di La7. “Sono fiori ministeriali raccolti nei pressi del Viminale” ha detto Provenzano. Speriamo che li abbia colti lui o, almeno, pagati con i propri soldi. E non con quelli del ministero. Altrimenti anche quella sarebbe colpa di Salvini.

FLAVIO DI MURO

E mentre i parlamentari usano la Camera come un ring, dandosi spintoni e pizze in faccia, c’è chi la usa per dichiarare il proprio amore nei confronti della sua bella. Il leghista Flavio Di Muro ha “osato chiedere” la mano ad Elisa. “Mi vuoi sposare?” le ha chiesto. Mentre tutti si sono indignati, scrivendo fiumi di parole sui social condannando il gesto, nessuno si è chiesto se Elisa ha detto “Sì!”? La web tv della Camera poteva regalarci un primo piano della promessa sposa.

I DEPUTATI

I parlamentari piangono miseria. E non perché sono sposati. Sì, proprio loro. Gli onorevoli. Sul sito della Camera hanno pubblicato alcuni grafici per dimostrare come il loro stipendio sia ingiusto. Troppo alto? No, macché. Troppo basso! Oggi percepiscono poco più di 10mila euro al mese. Vorrebbero l’aumento. Di quanto? Di 5mila. “Sono paghe contro legge. Tutti gli stipendi sono aumentati in base all’andamento del costo della vita. Il nostro no!” dicono. Chi ricorda loro che ci sono molti giovani che hanno una paga da fame e non riescono ad arrivare alla fine del mese. Per non parlare dell’irrilevante aumento proposto ai pensionati: 0,25 centesimi al mese, 3 euro l’anno. Una miseria.

NICOLA ZINGARETTI

Siiii, l’Italia è ripartita. Evviva. Evviva. Il Partito Democratico lavora alacremente per il bene dei cittadini e del Paese. Nicola Zingaretti fa l’elenco su twitter delle cose fatte: “Iva tagliata al 5% su tampontax per quelli biodegradabili e compostabili. Indennità dei sindaci dei piccoli comuni fino a 1.500 euro. Accordo con le regioni su autonomia.” Toc toc… (questa volta lo diciamo noi) dell’Ilva e di Alitalia che si dice? Qualcuno se ne ricorda?

MATTEO RENZI

Per il ganzo fiorentino è arrivata la batosta. “Un attacco contro di me” dice Renzi. Intanto vengono fuori dettagli amari per il leader di Italia Viva.

Avrebbe comprato una casa da più di un milione di euro grazie al prestito da 700 mila euro di un amico “promosso” nel suo Governo. Un prestito restituito in 5 mesi ha detto. Ma come? Sui conti non aveva poco più di 10 mila euro? I grillini ora cosa dicono? Forse non conviene inveire contro Renzi. D’altronde è lui il vero capo del Governo.

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