Conte riapre sullo Ius Soli: "Adesso serve una riflessione"

Il premier ora rimette al centro del dibattito la cittadinanza ai figli degli immigrati: "Non è nel contratto, ma serve integrazione"

Conte riapre sullo Ius Soli: "Adesso serve una riflessione"

Dopo il lungo dibattito sulla cittadinanza a Rami, il ragazzino egiziano che ha dato l'allarme sul bus sequestrato e dirottato da un autista senegalese a San Donato Milanese, si riapre (ancora una volta) il fronte dello ius soli. E questa volta a fare un passo avanti in questa direzione è il premier Giuseppe Conte: "Non è nel contratto di governo, ma auspico che si avvii nel Paese, nelle sedi opportune, una riflessione serena" su questo tema. Di fatto il premier tocca un punto delicato che potrebbe agitare gli equilibri della maggioranza gialloverde. La Lega è contraria da sempre all'introduzione dello ius soli e adesso la presa di posizione del presidente del Consiglio potrebbe creare una frattura all'interno del governo. Il premier ha aggiunto: "Si può valutare la nascita sul territorio italiano che sia però collegata ad un percorso di integrazione serio", che preveda "la conoscenza della nostra cultura" e la condivisione di "valori comuni". Insomma il premier batte un colpo e lo fa forse nel verso sbagliato, viste le continue tensioni all'interno dell'esecutivo nell'ultimo periodo. Nel corso degli ultimi giorni sia Salvini che Di Maio hanno avuto parecchi scontri proprio sulla cittadinanza da dare ai figli degli immigrati.

Il ministro Salvini ha accettato di concederla a Rami, il vicepremier grillino ha invece puntualizzato che è stato lui a coinvincere in questo senso il titolare del Viminale. Scintille queste che hanno riaperto le polemiche legate allo isu soli, vecchio pallino della sinistra. Adesso a soffiare sul fuoco c'è anche Conte che di fatto ha scelto un incontro con i giovani nell’ambito della cerimonia di consegna della Lampada della pace di San Francesco al Re di Giordania, Abdullah II, presente anche la cancelliera tedesca, Angela Merkel, per mettere nuovamente al centro dell'agenda politica un provvedimento spinoso come quello dello ius soli. Al premier ha risposto subito il ministro Di Maio: "Non comprendo tutto questo trambusto dietro le dichiarazioni del presidente del Consiglio. Conte ha specificato che lo Ius Soli non è nell'agenda di governo. E lo ribadisco: non è nell'agenda del governo e non sarà dunque una misura che questo governo discuterà, anche perché c'è già una normativa in Italia che regola la cittadinanza". Infine arriva anche la presa di posizione di Fratelli d'Italia. "È molto grave che il presidente Conte apra allo ius soli augurandosi che il tema arrivi in Parlamento", ha affermato il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Francesco Lollobrigida. "È evidente che se lo ius soli dovesse arrivare in Aula si aprirebbe uno scontro parlamentare, dagli esiti incerti, che non farebbe altro che alimenterebbe un clima già esacerbato dentro e fuori dal Palazzo.

Invece di occuparsi degli immigrati Conte farebbe meglio, contratto o non contratto, a pensare ai diritti e ai problemi degli italiani. Quegli stessi italiani che il 4 marzo 2018 hanno chiaramente detto no anche allo ius soli", ha concluso Lollobrigida.

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