Coppie di fatto, Moretti in tilt: firma per i gay e per le famiglie

Nuovo scivolone della candidata Pd. Per raccattare voti, sottoscrive sia la petizione del Forum familiare che quella delle associazioni omosex: ma una contraddice l'altra

Coppie di fatto, Moretti in tilt: firma per i gay e per le famiglie

A lessandra Moretti, candidata del Pd a governatore del Veneto, è arrivata alla fine della campagna elettorale come certi ciclisti al traguardo di una tappa del Tour: in debito d'ossigeno. Fiatone e idee annebbiate favoriscono qualche scivolone, e la Moretti ha infilato uno svarione clamoroso.

Ha contemporaneamente sottoscritto due programmi elettorali agli antipodi: quello del Forum veneto delle associazioni familiari, che impegna i firmatari ad approvare una legge regionale in difesa della famiglia naturale e applicare il «fattore famiglia» a imposte e tariffe locali, e poi anche la piattaforma «di lotta contro le discriminazioni verso le persone Lgbti» (lesbiche, gay, bisessuali, transessuali e transgender, intersessuali).

«Ladylike» deve avere le idee confuse. Il Forum denuncia «l'attacco diretto all'istituto familiare» e lancia la «valutazione di impatto familiare come strumento per orientare le politiche fiscali e tariffarie a favore della famiglia»; gli Lgbti promuovono «una definizione inclusiva del concetto di famiglia» e «la parità delle persone Lgtbi in regione Veneto». L'uno chiede «una legge regionale sulla famiglia naturale che non includa altre forme di convivenza», gli altri di riconoscere «in maniera paritaria i diritti di tutte le famiglie» e l'abrogazione della mozione votata dal consiglio regionale che istituisce la «Festa della famiglia naturale fondata sull'unione tra uomo e donna» che sarebbe discriminatoria verso le altre forme di unione.

Insomma, il bianco e il nero, una cosa e il suo opposto. La confusione regna sovrana nello staff dell'ex eurodeputata dimessasi per l'occasione; sarà anche a posto con l'estetista ma non con la logica.

In campagna elettorale si cercano consensi dappertutto, non è una novità. E si può capire la frenesia acchiappavoti di Alessandra Moretti, partita in netto svantaggio rispetto al governatore ricandidato Luca Zaia, e penalizzata dalla presenza di una lista di sinistra vicina alle posizioni del premier greco Tsipras e degli spagnoli di Podemos. Nemmeno la scissione leghista tra Zaia e il sindaco di Verona Flavio Tosi sembra aver mai messo davvero in corsa l'ex portavoce di Pier Luigi Bersani.

Ma la chiarezza verso gli elettori è il minimo sindacale per un candidato. Che cosa vuole davvero la Moretti? Famiglia naturale o coppie omosessuali? Una risposta chiara non c'è. Su questa faccenda «Ladylike» ha svicolato alla grande, limitandosi a ribadire sulla sua pagina Facebook il «chiarissimo impegno per i diritti civili».

La firma sotto il manifesto «Per un Veneto a misura di famiglia» risale al 22 aprile e il Forum l'ha messa subito online sul proprio sito internet accanto all'autografo di Tosi, l'unico degli altri cinque contendenti veneti ad aver accettato il programma per promuovere «la famiglia come società naturale fondata sul matrimonio».

Un mese dopo, domenica 17 maggio (giornata internazionale contro l'omofobia), la Moretti ha invece sottoscritto la piattaforma «Come out» (vieni fuori) per i diritti degli omosessuali, allineandosi al grillino Jacopo Berti e a Laura di Lucia Coletti, candidata della lista L'altro Veneto (che si ispira all'Altra Europa). Sui social network Facebook e Youtube si vedono i video dell'evento, con la Moretti in maglietta bianca e pantaloni chiari che a Vicenza si ferma al gazebo dell'Arcigay e sottoscrive gli impegni Lgbti.

Al Forum si sono un tantino risentiti e hanno annunciato la cancellazione della Moretti dall'elenco dei sottoscrittori. Qualche dubbio doveva sorgere già in partenza, visto che «Ladylike» era la prima firmataria del disegno di legge sul divorzio breve entrato in vigore proprio in questi giorni.

«Avevamo voluto darle credito - ha spiegato Mario Bolzan, presidente del Forum - ma questo è troppo: ci sentiamo presi in giro, dobbiamo cancellarla.

Apprezziamo di più l'atteggiamento di Jacopo Berti, che non condividendo tutto il testo ha preferito non firmarlo, ma si è detto disponibile a collaborare su alcuni punti. Quanto a Luca Zaia, c'è stato un problema di comunicazione con lui, ma diversi suoi candidati sono con noi, così come altri della stessa Moretti».

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