Il segreto che Viviana Parisi ha portato con sé nella tomba forse lo stesso 3 agosto, giorno in cui è scomparsa nell'area boschiva di Caronia portando con sé il figlio Gioele di 4 anni, potrebbe essere presto svelato. La procura di Patti, infatti, ha raggiunto un primo importante risultato - che appare come un atto d'accusa ai vigili a cui erano state delegate le ricerche - accertando, attraverso l'elaborazione e l'ingrandimento delle immagini dei droni da parte di un consulente, che alle 10.15 del 4 agosto «era visibile ai piedi del traliccio il corpo di Viviana Parisi, verosimilmente nella identica posizione in cui qualche giorno dopo veniva ritrovato. Quanto al piccolo Gioele, è attualmente in corso l'elaborazione da parte del consulente delle migliaia di ulteriori fotogrammi ripresi dai droni dei vigili del fuoco nei giorni delle ricerche (oltre 16.000). Al momento, ad un primo studio dei fotogrammi consultati, non si evidenzia la presenza del corpo del piccolo Gioele vicino a quello della madre».
Il luogo in cui è morto Gioele potrebbe essere individuato oggi nel corso del sopralluogo del team di tecnici ed esperti che, tra le altre cose, cercano i segni del trascinamento del corpicino ad opera della fauna locale: il punto da cui iniziano queste tracce è verosimilmente il luogo del decesso. Questo potrebbe essere a 50 metri dal posto in cui è stata rinvenuta morta Viviana, visto che le immagini satellitari del 4 agosto elaborate dall'archeologo forense e geofisico Pier Matteo Barone evidenziano due anomalie nella fitta vegetazione, a 50 metri l'una dall'altra. Una di queste è il corpo di Viviana e l'altra, a suo parere, è il corpo di Gioele. Le immagini del sistema europeo «Costellazione Copernicus» acquisite dalla procura, invece, non hanno dato esiti utili.
Nel frattempo un pool di esperti, «ciascuno dotato di specifica professionalità», a cui oggi sarà conferito l'incarico, si occuperà dell'autopsia sui resti di Gioele. Tra loro anche una geologa forense, Roberta Somma, esperta nell'analisi di terreni e resti umani in essi conservati. E visto che la chiave di questo intricato giallo sta nella testa di Viviana, bisognerà scandagliarne la psiche. Il compito spetta al professor Massimo Picozzi, noto docente di psichiatria nelle Università di Parma e Bocconi di Milano. Dovrà «acquisire informazioni precise sullo stato di salute mentale e psicologico» di Viviana «alla luce della documentazione medica acquisita e di ogni altro elemento di eventuale interesse».
Intanto i legali della famiglia muovono guerra alla procura e non solo. Sin dall'inizio dell'inchiesta i familiari sono stati attanagliati da numerosi interrogativi sulle ricerche, su un possibile mancato soccorso e non accettano l'ipotesi dell'omicidio-suicidio, ipotesi che è una tra le altre specifica il procuratore Angelo Cavallo, tant'è che si stanno «proseguendo le indagini al fine di acquisire elementi di prova e riscontri, con riferimento ad ogni possibile dinamica dei fatti».
I legali sono passati all'attacco con un esposto in procura contro ignoti per «presunte omissioni sulla morte di Viviana e Gioele» e per «eventuali ritardi nelle ricerche». Gli avvocati Pietro Venuti e Claudio Mondello chiedono che «si indaghi per capire se da parte di chi ha assistito all'incidente ci sono state omissioni.
Magari qualcuno poteva aiutare Viviana e non l'ha fatto, e anche se dopo qualcuno l'ha avvistata tra le campagne e non è intervenuto per dare aiuto. Poi vogliamo comprendere se ci sono stati ritardi. E nel caso, da cosa sono dipesi e da chi».
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