La Corte dei Conti boccia la Trenta: "Nominata consigliera senza requisiti"

Secondo i giudici, la nomina di Mariateresa Poli contrasta con la legge per le tempistiche della procedura e perché mancano i requisiti di legge che consentono al consigliere di essere indipendente

La Corte dei Conti boccia la Trenta: "Nominata consigliera senza requisiti"

La Corte dei conti mette nel mirino una nomina del ministro della Difesa Elisabetta Trenta. Secondo le accuse dell'organo dello Stato, il ministro, quando ha scelto il consigliere giuridico, non ha rispettato la legge, eludendo le procedure di controllo. Ora, la Corte dei Conti si riunirà nei prossimi giorni per definire l'esito della valutazione del procedimento, esaminando la replica del ministro. Ma intanto, il decreto di nomina è stato bloccato.

Come spiega Il Corriere della Sera, "era il 20 giugno scorso. Appena insediata, Trenta designa Mariateresa Poli specificando nel provvedimento che è stata 'un magistrato ordinario e attualmente è magistrato militare fuori ruolo'. La legge impone che il decreto sia trasmesso alla Corte dei conti che deve fornire il visto e dunque concedere il via libera. Si tratta di una procedura che deve essere svolta subito ma, almeno a leggere la decisione dei giudici contabili, ciò non è avvenuto".

Quindi, una prima contestazione della Corte riguarda la tempistica. Come scrive la Corte: "Si rileva la tardività sia della trasmissione (non in linea con le tempistiche delle moderne tecnologie informatiche di inoltro, né compatibile con fisiologici tempi procedurali del controllo preventivo di legittimità) sia soprattutto della nomina, effettuata con decorrenza dal giorno stesso del conferimento, richiamando l’attenzione sul fatto che il decreto, titolo che legittima l’esercizio delle funzioni, non può esplicare — salvo eccezionali ragioni di urgenza, da motivare in modo specifico — effetti prima dell’apposizione del visto".

Ma c'è un altro punto: i requisiti per la nomina di Poli. I giudici, infatti, rilevano che trattandosi di un magistrato militare "non possiede i requisiti professionali e di carriera tassativamente richiesti dalla legge secondo cui il consigliere giuridico deve essere scelto tra i magistrati ordinari, amministrativi e contabili, avvocati dello Stato, consiglieri parlamentari, nonché docenti universitari e avvocati". Continuano poi la Corte: "Un magistrato militare è sottoposto al controllo del ministro della Difesa e dunque non può essere il consigliere perché la sua posizione di soggetto 'vigilato' attenua, se non preclude, la sua necessaria indipendenza rispetto al ministro".

Finora, la replica del ministero della Difesa non pare abbia confutato le tesi della Corte dei conti. Trenta si difende dicendo che Poli è stato un magistrato ordinario, quindi possiede i requisiti di legge. E adesso si prevede una possibile condanna per danno erariale. E per il Movimento 5 Stelle, che ha fatto del rigore nelle nomine uno dei pilastri del suo programma di governo e delle sue campagne elettorali, rischia di arrivare un clamoroso boomerang.

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

In relazione all'articolo in oggetto intitolato "La Corte dei Conti boccia la Trenta: "Nominata consigliera senza requisiti", pubblicato sul Il Giornale.it in data 21 gennaio 2019, a firma di Agostino Corneli, la sottoscritta Mariateresa POLI, n. a Brescia il 28.12.1966 , res. in Velletri, via Paganico 24 00049, chiede la rettifica della notizia nei seguenti termini:

1. La procedura di controllo preventivo di legittimità è ancora in corso e, pertanto, l'articolo non può essere titolato "La Corte dei Conti boccia la Trenta";
2. La fase è ancora istruttoria, pertanto, non è noto se la Corte dei Conti chiederà o meno il rinvio alla sezione di controllo.
3. Il mancato invio alla Corte dell'atto di nomina, è dovuto alla oscillante interpretazione resa dalla Corte negli anni sugli atti di nomina di incarichi fiduciari da inviare al controllo;
4. NON C'è NESSUNA LEGGE CHE VIETA DI CONFERIRE L'INCARICO IN DISCUSSIONE AI MAGISTRATI MILITARI, ANZI V'E' UNA DISPOSIZIONE DI LEGGE CHE EQUIPARA GLI STESSI AI MAGISTRATI ORDINARI (ART. 52 DEL CODICE ORDINAMENTO MILITARE, D.LGS. N. 66/2010) ESPRESSAMENTE CITATA DAL DECRETO DEL MINISTRO TRENTA;
5. Il magistrato che ricopre l'incarico di consigliere giuridico, come previsto dalla legge (art. 1, co. 66, della L. n.

190/2012), è collocato in posizione di fuori ruolo e, pertanto, tutte le ragioni di indipendenza dal Ministro non possono rilevare in quanto non esercita le funzioni giurisdizionali.

Ringrazio e resto a disposizione per ulteriori eventuali chiarimenti.
Con viva cordialità, Mariateresa POLI

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