I giudici della Corte di giustizia Ue hanno stabilito che la nozione di "coniuge", ai sensi delle regole sulla libera circolazione delle persone dell’Unione (e dei loro familiari), comprende i coniugi dello stesso sesso. Una sentenza che di fatto riconosce i matrimoni tra persone dello stesso sesso.
La decisione arriva dopo un ricorso presentato da un cittadino rumeno e da un americano. Secondo la Corte Ue, anche se gli Stati membri sono liberi di autorizzare o meno il matrimonio omosessuale, non possono ostacolare la libertà di soggiorno di un cittadino dell’Unione, rifiutando di concedere al suo coniuge dello stesso sesso, cittadino di un paese non Ue, un diritto di soggiorno derivato sul loro territorio. Insomma, certi diritti non possono essere negati, anche se uno Stato non riconosce il matrimonio tra persone dello stesso sesso.
La situazione nel mondo
Al momento due persone dello stesso sesso possono sposarsi in 26 Paesi: Spagna, Francia, Regno Unito, Germania, Austria, Portogallo, Belgio, Lussemburgo, Paesi Bassi, Danimarca, Finlandia, Islanda, Norvegia, Svezia, Irlanda, Malta, Stati Uniti, Canada, Messico (ma solo in cinque stati e nella capitale), Colombia, Argentina, Brasile, Uruguay, Sudafrica, Nuova Zelanda e Australia.
In altri stati, come ad esempio Israele, pur non essendo riconosciuto i matrimoni gay celebrati altrove vengono registrati. In altri paesi, infine, come ad esempio in Italia, sono stati introdotti dei registri delle "unioni civili", che non sono però del tutto equiparabili ai matrimoni, pur riconoscendo alcuni importanti diritti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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