Corto Moltedo con la sua borsa da Forte a Parigi

Parigi «Nel Dna c'è scritto chi siamo e da dove veniamo, dove andiamo riguarda solo noi o, meglio, la nostra storia». L'ha detto Jacques Monod, il biologo e filosofo francese cui dobbiamo un libro epocale ( Il caso e la necessità ) e un film indimenticabile come La guerra del fuoco . Gabriele Corto Moltedo è la prova vivente di questa teoria. I suoi genitori sono Laura e Vittorio Moltedo, ovvero la coppia che dal 1967 al 2001 ha creato e controllato Bottega Veneta. Per poi vendere l'azienda e il marchio al gruppo Gucci, oggi ribattezzato Kering. Lui oggi ha 38 anni e, dal 2006, ha deciso di lanciare una sua linea di alta pelletteria e dintorni in un avveniristico laboratorio artigianale a Firenze. Gli inizi e soprattutto il confronto non sono facili ma lui risolve brillantemente la situazione sostituendo per esempio al mitico intreccio di pelle che da sempre contraddistingue Bottega Veneta, uno speciale intreccio battezzato «Bentota» che ha lo stesso disegno della lavorazione in paglia delle sedie thonet. Inoltre aggiunge a tutte le sue creazioni una storia che dal semplice passa al favoloso.

Per dirne una, la collezione presentata in questi giorni nel negozio Corto Moltedo di Parigi, si chiama «Forte di Costanza» ed è ispirata dall'estate che Gabriele ha passato a Forte dei Marmi trovandola deserta e bellissima dall'osservatorio privilegiato dei bagni Costanza. Ecco quindi le sporte in canvas e nappa oltre alle storiche clutch di nome «Susan» come una donna che evidentemente conta qualcosa per lui.

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