Un episodio avvenuto ieri alimenta un sospetto che già circolava: Roberto Speranza ha una certa insofferenza alle rimostranze. Una caratteristica peraltro condivisa da buona parte di quel lato della scacchiera politica. Potenza è stato il teatro di uno scontro tra il ministro della Salute ed il vicepresidente del Consiglio regionale della Basilicata Mario Polese che è un esponente d'Italia Viva. C'entra in qualche modo il Qatar. Andiamo per gradi.
L'esponente di sinistra che le cronache danno per rientrante nel Partito Democratico o quasi è in visita nella città da cui proviene. Ma il capoluogo lucano è lo stesso in cui, per le vaccinazioni anti-Covid19, è stato montato quello che sarebbe dovuto diventare un "luxury hospital". Almeno si era deciso di ribattezzarlo così. In sintesi ed al netto del ridimensionamento del progetto, si tratta dei noti tendoni donati dal Qatar ma che sono costati allo Stato per via dell'allestimento.
Tra i critici delle strutture, era spiccato anche il vicepresidente del Consiglio regionale della Basilicata Mario Polese che, come si legge sul sito della Regione, si era espresso così in materia: "Dopo 8 mesi di interrogazioni, visite ispettive e atti consiliari – aveva spiegato l'esponente d'Italia viva - finalmente abbiamo una risposta sui tendoni del Qatar. Con circa 850 mila euro di soldi pubblici, cifra con la quale potevano essere acquistate oltre 70 mila dosi di vaccino aggiuntive, sono state allestite due delle cinque tende donate dal Qatar per somministrare i vaccini in Basilicata". Parole che, con ogni probabilità, non sono piaciute al ministro Speranza.
Così, la visita a Potenza, diviene sì utile al ministro della Salute per ribadire la giusta centralità dei vaccini nella lotta alla pandemia ma pure per togliersi qualche sassolino dalla scarpa. Il ministro opta per due mosse: prima, durante il dibattito che accompagna la presentazione della facoltà di Medicina, ne dice un paio a Polese ma per via indiretta, poi, a margine della cerimonia e mentre si procede con il più classico dei saluti istituzionali, il ministro pensa bene di sottolineare le sue intenzioni con un'inaspettata verve. Il virgolettato che ci è stato raccontato - quello che Speranza rivolge Polese - è il seguente: "Se non l'hai capito quella parte dell'intervento era per te. Lo ha capito o no? Ci devi pensare prima di scrivere la prossima volta...".
Insomma, Polese, mettendo in discussione la bontà del progetto del ministro per la sua Potenza, ha leso la maestà o qualcosa del genere. E dunque il renziano si merita un rimbrotto pubblico. Se il ministro Speranza non voleva farsi sentire o vedere, del resto, non c'è riuscito.
L'episodio è condito da qualche altra nota di colore: Speranza, dopo aver
tuonato nei confronti di Polese, se n'è andato via in fretta e furia. Forse perché si è accorto delle tonalità della sua sfuriata oppure perché, per urlare al renziano, si era tolto la mascherina: non sappiamo.
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