Crescono ancora i morti: +753. Ma scende l'indice di contagio

Ieri 34.283 casi, il 14,6% dei tamponi. Medici di famiglia in agitazione: "Scaricate su di noi responsabilità non nostre"

Crescono ancora i morti: +753. Ma scende l'indice di contagio

Nelle ultime 24 ore in Italia si sono registrati altri 34.283 casi di coronavirus, a fronte di 234.834 tamponi processati (martedì i nuovi positivi erano stati 32.191 su 208.500 test). Le vittime sono state 753 mentre i guariti 24.169. Aumentano di 58 unità i pazienti in terapia intensiva (il giorno prima l'incremento era stato di 120). Mentre il tasso di positività è intorno al 15% (di preciso 14,6%): vuol dire che su 100 tamponi eseguiti 15 sono risultati positivi; martedì era di circa il 15% (di preciso 15,4%). Questa percentuale dà l'idea dell'andamento dei contagi, indipendentemente dal numero di test effettuati. E se si osserva la parte decimale, si nota una diminuizione.

Sono in tutto 3.670 le persone ricoverate nelle terapie intensive (+58 rispetto a ieri), mentre nelle ultime 24 ore c'è stato un balzo di 430 unità negli altri reparti Covid, per un totale di 33.504 ricoveri. Continua a salire il numero giornaliero di decessi (753 nelle ultime 24 ore, rispetto ai 731 del giorno prima), per un totale di 47.214 dall'inizio della pandemia. Come dicono gli esperti questo dato sarà l'ultimo a diminuire e in un tempo più lungo. Nella maggior parte dei casi riguarda persone che si sono infettate 15-20 giorni prima, durante la fase di rapida crescita dei contagi.

Attualmente sono positive in Italia 743.168 persone, 9.358 più di ieri. Con 7.633 nuovi casi, la Lombardia si conferma come la Regione con più casi registrati nelle ultime 24 ore.

Dietro, con 3.657 la Campania, poi il Piemonte con 3.281. In Veneto i nuovi casi sono 2.972, nel Lazio 2.866, in Toscana 2.508 e in Emilia Romagna 2.371. In Sicilia i nuovi positivi aumentano e sono arrivati a quota 1837. Sul fronte dei decessi purtroppo la Sicilia sfonda quota 1.000. Il numero totale dei morti ha toccato ieri 1.015, questo a causa dei 44 decessi (+5 rispetto a martedì). Iin Puglia 1.368. Nelle altre Regioni si registrano meno di mille casi.

Aumentano dunque i contagi in 24 ore, a fronte di più test, ma siano lontani dal picco dei 40.902 nuovi casi registrato il 13 novembre. La curva cresce in modo lineare da qualche giorno, facendo pensare che siamo al plateau. Lo dimostra anche il rapporto di casi su tamponi che scende leggermente, passando dal 15,4 al 14,6%. In settimana si capirà se è davvero così. Le restrizioni danno i primi risultati, ma la situazione rimane seria, come ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza e bisogna avere pazienza.

La circolazione del Covid è in frenata nel nostro Paese e in Europa, come indica il report settimanale dell'Oms che spiega: dei 4 milioni di nuovi positivi globali della scorsa settimana, quasi la metà sono in Europa ed è la prima volta in più di tre mesi che i casi in Europa sono diminuiti di circa il 10%.

E intanto medici di famiglia e pediatri di libera scelta sono in stato di agitazione. «In questa seconda fase della pandemia - dicono - stiamo assistendo non solo al collasso degli ospedali e dei pronto soccorso, ma anche al collasso del territorio».

Chiedono il potenziamento della rete territoriale della medicina generale, con l'assunzione delle Usca, il rafforzamento degli organici degli uffici di igiene e sanità pubblica, nuove assunzioni dei medici di medicina generale convenzionati, di guardie mediche, di medici 118 e penitenziari e dei pediatri di libera scelta.

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