Da settimane l'ex numero uno di Ftx, Sam Bankman-Fried, cercava riparo alle Bahamas dopo il tracollo della sua piattaforma per il trading di criptovalute. E nell'arcipelago caraibico è stato arrestato lunedì pomeriggio. Un fermo che lo ha colto di sorpresa, visto che poche ore prima che le autorità bussassero alla sua porta il 30enne, in un'intervista, si era detto convinto che non sarebbe finito in manette. Le autorità delle Bahamas, invece, hanno proceduto all'arresto dopo che gli Usa hanno presentato accuse penali nei suoi confronti tra cui frode, riciclaggio e violazione delle norme per il finanziamento della campagna elettorale.
«Bahamas e Stati Uniti hanno un interesse comune a ritenere responsabili tutti gli individui associati a Ftx che potrebbero aver tradito la fiducia pubblica e infranto la legge», ha commentato il premier Philip Davis. «Ha costruito un cartello di carte sulla base dell'inganno, mentre diceva agli investitori che la sua Ftx era una delle istituzioni più sicure nel settore delle criptovalute», ha spiegato da parte sua la Sec (l'autorità di vigilanza della Borsa Usa) accusando di frode Bankman-Fried. Secondo il presidente della consob americana Gary Gensler, l'ex boss di Ftx portava avanti la sua truffa tenendo all'oscuro sostenitori e investitori del fatto che i fondi della piattaforma venivano spostati all'affiliata Alameda Research, altra sua società. Per Gurbir S. Grewal, direttore della Division of Enforcement della Sec, «il crollo di Ftx evidenzia i rischi molto reali che le piattaforme di trading di criptovalute non registrate possono rappresentare sia per gli investitori che per i clienti». Alle accuse della U.S. Securities and Exchange Commission si sommano gli otto capi di accusa delle autorità americane, e non è escluso che Washington chieda l'estradizione dell'ex ad. L'arresto gli ha impedito di apparire all'audizione alla Camera, alla quale avrebbe dovuto collegarsi dalle Bahamas per sicurezza e per sfuggire ai paparazzi, ma la sua assenza lascia più spazio all'attuale numero uno di Ftx, John Ray III, per l'analisi dei fatti.
Ora peraltro anche i genitori di Bankman-Fried sono nel mirino per i legami con la piattaforma in bancarotta. Il padre e la madre del 30enne sono due professori di Yale e, secondo indiscrezioni, il loro ruolo andrebbe al di là di quello di genitori che sostengono il figlio. Il padre era un dipendente pagato da Ftx che viaggiava spesso alle Bahamas, sede della società. La madre non lavorava per l'azienda, ma suo figlio era uno dei principali finanziatori di una rete politica che la donna aveva orchestrato. Solo fino a pochi mesi fa Bankman-Fried era ritenuto il volto buono nel far west dell'industria delle valute digitali, riuscendo a guadagnarsi la fiducia nella capitale anche a suon di donazioni milionarie ai democratici. Ma la popolarità è svanita in fretta: a inizio novembre, dopo un tentato salvataggio da parte di Binance, Ftx è stata costretta alla bancarotta assistita con ingenti perdite per investitori retail ed hedge fund, che hanno visto svanire 1,8 miliardi di dollari.
Un tracollo che ha scioccato l'industria cripto e ha spinto Bankman-Fried a restare al sicuro alle Bahamas, dove ha spostato la sede della società nel 2021. Proprio da lì nell'ultima settimana si era lanciato in un'offensiva mediatica e con Abc ha negato di sapere «che c'è stato un uso improprio dei fondi dei clienti».
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