Sorride, abbracci Roberto Speranza ed esulta. Massimo D'Alema non nasconde la soddisfazione per la sconfitta del Sì e le dimissioni di Matteo Renzi dopo il referendum costituzionali.
"Nessuno di noi ha mai chiesto le dimissioni di Renzi", commenta Speranza, "Lui, sbagliando, lo ha trasformato in un plebiscito su se stesso, oggi continuiamo a dire che per noi non c'è il tema delle dimissioni, ma Renzi le ha date e ne prendiamo atto, abbiamo la massima fiducia in Mattarella. La nostra funzione dovrà essere di sostenere lo sforzo del Presidente della Repubblica e garantire la governabilità. C'è da completare la legge di Bilancio e dare una nuova legge elettorale al nostro Paese".
"Capisco l'amarezza. Con molta dignità il presidente del Consiglio ha tratto una conclusione politica. Penso sia il caso di fare qualche considerazione su quello che potrà accadere", ha detto invece D'Alema, "Al Pd serve una profonda svolta politica. Un certo disegno neocentrista, il Partito della Nazione, è stato battuto insieme alla proposta di riforma costituzionale. Bisogna ricostruire l'unità del partito e recuperare quelli che se ne sono andati, milioni di elettori. Alcuni dei quali sono tornati per votare No. Il Pd deve tornare ad essere il Pd, essendo chiaro che non è il partito di Renzi. Naturalmente Renzi è una forza fondamentale e io non voglio togliergli spazio. Semmai era lui che voleva rottamare gli altri. Spero che questa passione gli sia passata..".
E a chi gli chiedeva cosa farà ora e se cercherà di ottenere una poltrona risponde: "Io riprenderò il mio lavoro, tornerò a Bruxelles dove ho un pochino trascurato gli impegni", ha detto, "Io presiedo la fondazione culturale dei
socialisti europei. Il mio è un lavoro culturale Io non competo per nessun incarico, lo farà una generazione nuova. Io sulla politica continuerò ad esprimere le mie opinioni e penso che nessuno me lo potrà impedire".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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