Dall'Italia un altro schiaffo a Israele

All'Unesco si era astenuta, all'Onu ha addirittura votato la mozione filo-palestinese

Dall'Italia un altro schiaffo a Israele

Questa si chiama persecuzione del popolo ebraico, se qualcuno ancora non l'avesse capito, e poiché il mondo ne ha una certa esperienza, dovrebbe fermarsi a pensare. Infatti ci risiamo e con maggiore orrore e scandalo, dato che errare è umano, ma perseverare è diabolico. L'assemblea generale dell'Onu, come spinta da un tic, ha votato di nuovo una risoluzione su Gerusalemme che usa solo la terminologia e la logica araba e musulmana e condanna Israele per il solo fatto di essere a Gerusalemme. Una risoluzione ricalcata su quella dell'Unesco, sulla quale poi c'è stato, specie da parte dell'Italia, un gran battersi il petto. Di 193 stati, 147 hanno votato per la risoluzione, contro Israele, 7 hanno votato contro e 8 si sono astenuti. L'Italia che ha fatto? Uno si immaginerebbe che si sia opposta, dopo che Renzi aveva dichiarato il suo dispiacere perché si era astenuta in occasione del voto all'Unesco che negava agli ebrei ogni retaggio su Gerusalemme.

Invece, proprio per quell'automatismo che il primo ministro lamentava come la causa del voto all'Unesco, quasi tutti gli stati europei hanno votato a favore, Italia con Francia, Germania, Inghilterra. I pochi cuor di leone che ce hanno detto no sono stati, oltre a Israele, Stati Uniti, Canada, Isole Marshall, Micronesia, Naura e Palu. Questa risoluzione è un bubbone nel buon senso del mondo, anche nella sua dignità e capacità di difendersi dall'attacco dell'islamismo. Presentata da una schiera di paesi islamici (Algeria, Bahrain, Egitto, Irak, Autorità Palestinese, ma anche Indonesia e repubblica democratica del Lao) è stata votata insieme a altre sei risoluzioni più di odio che di condanna per celebrare il giorno dedicato ai palestinesi. Essa dice che «ogni azione intrapresa da Israele, il Paese occupante, per imporre le sue leggi, la sua giurisdizione, amministrazione sulla città santa di Gerusalemme, sono illegali e quindi nulle e vuote e non hanno validità quale che sia», e quindi si chiama Israele «a cessare ogni e qualsiasi misura unilaterale».

La risoluzione spinge a pensare che occorre dare mano libera al terrorismo perché spazzi via da Gerusalemme nel sangue più civili possibili, e si

estenda verso le capitali europee. Sembra che questa sia l'intenzione di questa e migliaia di risoluzioni dell'Onu contro gli ebrei, mentre i veri violatori dei diritti umani come Siria, Arabia Saudita o Cina vengono ignorati.

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