Ddl anticorruzione diventa legge, per il M5S è una "giornata storica"

È passato con 304 voti favorevoli ed è stato ribattezzato dai pentastellati "lo Spazzacorrotti". Per Di Maio la legge rimette al centro "i cittadini onesti". Molto critiche le opposizioni

Ddl anticorruzione diventa legge, per il M5S è una "giornata storica"

Approvato con 304 voti favorevoli, 106 contrari e 19 astenuti, il ddl anticorruzione è diventato legge. Il provvedimento, votato a scrutinio segreto e soprannominato dai pentastellati "Spazzacorrotti", contiene le misure per il contrasto dei reati contro la pubblica amministrazione, le norme sulla prescrizione del reato e sulla trasparenza dei partiti e movimenti politici. Soddisfatti Movimento 5 Stelle e Lega.

Le novità introdotte nel ddl

Tra le novità introdotte dal provvedimento c'è la riforma della prescrizione, che prevede lo stop dopo il primo grado di giudizio senza distinzione tra sentenza di condanna o di assoluzione, e il "Daspo a vita" per i corrotti. Ma il ddl, fortemente voluto dai pentastellati, prevede anche una stretta in termini di trasparenza e controllo su partiti, movimenti politici e fondazioni.

Il testo, punto per punto

Il testo è diviso in due parti. Una relativa alle norme che hanno l'obiettivo di potenziare l'attività di prevenzione, accertamento e repressione dei reati contro la pubblica amministrazione. E l'altra, relativa ai partiti. Il Daspo per i corrotti prevede l'incapacità, a vita, di contrattare con lo stato (norma che vale per i soggetti privati, in particolare gli imprenditori) e interdizione perpetua dai pubblici uffici per i pubblici ufficiali. Viene introdotta anche la figura dell'agente sotto copertura per i reati di corruzione, norma questa molto criticata dalle opposizioni: nel concreto, le già previste operazioni di politiza sotto copertura vengono estese al contrasto di alcuni reati contro la pubblica amministrazione. L'agente sotto copertura non è punibile se, al solo fine di acquisire elementi di prova, mette in atto condotte che costituirebbero reato. Non saranno possibili l'assegnazione al lavoro all'esterno, i permessi premio e le misure alternative alla detenzione per i condannati per reati contro la pubblica amministrazione come il peculato, la concussione, la corruzione. Ma non sarà punibile chi si ravvede, entro quattro mesi dalla commissione del reato, si autodenuncia e collabora con la giustizia. Escluso, invece, l'abuso d'ufficio aggravato dall'elenco dei reati per i quali si prevede l'incapacità di contrattare con la pubblica amministrazione. Si accorciano anche i tempi per i corrotti per poter ottenere la riabilitazione, passando dai 12 a 7 anni. Tuttavia, la riabilitazione non ha effetto sulle pene accessorie perpetue. La dichiarazione di estinzione della pena accessoria perpetua avviene quando sia decorso un termine di almeno sette anni e il condannato abbia dato prove effettive e costanti di buona condotta.

Bonafede: "Giornata storica"

"È una giornata storica. Il Movimento 5 Stelle porta avanti, da sempre, la battaglia per la legalità e oggi è una giornata storica che vogliamo dedicare a tutti i cittadini onesti che si spaccano la schiene e che, da ora in poi, sapranno che lo Stato è dalla loro parte", ha dichiarato il ministro della Giustizia penstastellato, Alfonso Bonafede. Che ha aggiunto: "È una legge contro i furbi che pensavano di farla sempre franca, d'ora in poi non sarà più così: chi sbaglia paga". Proprio poco prima dell'approvazione definitiva, il ministro della Giustizia pentastellato aveva dichiarato: "Questa è una legge molto importante, il mio primo pensiero va ai giovani italiani e al loro futuro da un punto di vista differente, fatto di onestà, legalità e meritocrazia. A loro dedichiamo questa legge".

Di Maio: "Cittadini onesti ora al centro"

"Sono sei mesi che il M5S è al governo e questo è uno dei più grandi risultati che portiamo a casa. Nulla sarà più come prima, per i partiti, per i furbi che si sentiranno più soli e abbandonati dallo Stato. I cittadini onesti ora sono al centro". Ha commentato così il vice presidente del Consiglio, Luigi Di Maio, nel piazzale antistante Montecitorio, dove i pentastellati si sono dati appuntamento per festeggiare l'approvazione in via definitiva al ddl. E ha aggiunto: "Ci siamo riusciti in soli sei mesi mentre abbiamo passato cinque anni a chiederne una ai partiti che avevano indagati e corrotti al loro interno. Finora, gli onesti erano stati trattati da fessi, ma adesso cambia tutto. Il merito lo rimettiamo al centro. Diamo alle forze dell'ordine gli strumenti per andarsi a prendere chi mette le mani nella marmellata e non fargliele mettere mai più grazie al Daspo per i corrotti".

Il M5S: "Lo Spazzacorrotti restituisce dignità al Paese"

"Con questa riforma, al contrario di quanto dice chi sta all'opposizione e non è mai riuscito nemmeno a concepire una simile riforma del sistema anticorruzione, iniziamo a scrivere una nuova pagina di storia" hanno scritto, in una nota, i deputati pentastellati in Commissione affari costituzionali. Secondo i Cinque stelle, "lo Spazzacorrotti contiene un serio e duro giro di vite sulla corruzione, ma anche norme che completano il quadro e restituiscono al Paese una nuova immagine". Per i deputati pentastellati, "con queste nuove norme, l'Italia recupera la dignità perduta negli ultimi decenni e si presenta, veramente, agli occhi degli imprenditori stranieri, come un posto sicuro in cui investire".

Il disappunto delle opposizioni

"La legge cosiddetta Spazzacorrotti approvata oggi andrebbe più correttamente chiamata legge spazzagaranzie", ha fatto sapere il capogruppo del Partito democratico in commissione Giustizia, Alfredo Bazoli. Che ha commentato così l'approvazione del ddl: "La parte più importante della legge riguarda la riforma della prescrizione, introdotta in modo surrettizio in un testo che parlava d'altro, destinata a entrare in vigore dal 1° gennaio 2020. Una vera e propria bomba a orologeria innescata sulle garanzie del processo che, una volta entrata in vigore, comporterà l'aumento smisurato dei tempi dei processi, a danno di tutti i cittadini. Una palese violazione dei principi costituzionali sulla ragionevole durata del processo, sul diritto di difesa, sulla funzione rieducativa della pena". L'ha definita anche una "riforma pericolosa", che trasforma i cittadini sottoposti a processo "in presunti colpevoli" e ha accusato il governo di aver "tirato dritto, senza curarsi delle critiche". Catello Vitiello, deputato del gruppo Misto-Sogno Italia, l'ha definita una "pagina nera per tutti i giuristi". E ha dichiarato: "Il ministro Bonafede ha avuto il merito di mettere tutti d'accordo: Accademia, magistratura e avvocatura sono concordi nel ritenere che questo disegno di legge contiene norme votate al diritto penale della delazione e della vendetta. Norme votate all'allungamento indiscriminato dei processi, norme votate all'inutilità".

La reazione di Salvini

Più contenuto l'entusiasmo della Lega.

Ai giornalisti che lo aspettavano alla Camera dei deputati e che gli chiedevano se avesse partecipato al flash mob dei pentastellati, l'altro socio di maggioranza del governo giallo-verde, Matteo Salvini, ha dichiarato, scherzando: "No, i flash mob non portano bene".

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