Il decalogo contro l'ansia

I consigli della psicologa per evitare disturbi con le nuove limitazioni della libertà

Il decalogo contro l'ansia

Il secondo lockdown, anche se più «soft» e limitato alle Regioni rosse, è sempre più vicino. Con l'isolamento, e l'allontanamento dai luoghi di lavoro e svago, torna però il rischio depressione. «Fra marzo e giugno abbiamo visto come lo stato di incertezza generale, la distanza, i lutti, la perdita dell'occupazione si siano accompagnati a un incremento dei livelli di ansia, depressione e paura. Presumibilmente questo secondo lockdown, seppur parziale, potrebbe ulteriormente acuire il malessere psicologico e generare un diffuso senso di sfiducia e disillusione rispetto agli sforzi precedentemente attuati». A lanciare l'allarme è Valentina Di Mattei, psicologa clinica e docente all'università Vita-Salute San Raffaele di Milano. Che aggiunge: «Il rischio depressione è di due o tre volte maggiore rispetto alla normalità». Così a crescere è anche il consumo di anti depressivi. «L'istituto europeo per il trattamento delle dipendenze ha registrato un tasso di crescita superiore al quattro per cento nel commercio di benzodiazepine», conclude. Ma difendersi è possibile. Il primo passo è non cadere vittime di noia e apatia, seguendo qualche utile consiglio.

1 PARTECIPARE Il primo consiglio è non isolarsi e utilizzare gli strumenti messi a disposizione per promuovere il benessere fisico e mentale. Può quindi essere utile aderire, anche in modalità virtuale, a seminari formativi e servizi di supporto psicologico e psichiatrico realizzati da molte strutture.

2 CONTATTI Non isolarsi più di quanto il lockdown già non imponga. Il consiglio è di utilizzare la tecnologia, tipo piattaforme web e videochiamate, per restare in contatto con amici e con i propri cari.

3 NOTIZIE Essere informati è fondamentale, ma farsi travolgere dal pessimismo potrebbe essere deleterio. Per questo è bene leggere i giornali o ascoltare il tg filtrando le informazioni attraverso la razionalità.

4 OZIO Non abbandonarsi alla noia, ma impegnarsi per riempire le ore con attività e interessi. Dopo lo smartworking potrebbe essere utile rilassarsi un po' con qualche buona lettura o guardare i propri film preferiti.

5 CIBO Adesso più che mai è fondamentale curare l'alimentazione, affinché rimanga sana, regolare e varia. Durante il primo lockdown tantissimi italiani hanno scoperto la passione per i fornelli. Adesso è il momento di mettere in pratica ciò che si è appreso.

6 SPORT Con le palestre chiuse ormai da giorni, lo sport torna casalingo. Anche per i più pigri il consiglio è di dedicare almeno tre o quattro ore alla settimana all'attività fisica. Per non accumulare chili di troppo, sentirsi in forma e mettere in circolo preziose endorfine.

7 SONNO Dormire in modo regolare, ricreando in casa i ritmi tipici delle giornate lavorative. Questo vale sia per chi lavori in smartworking sia per le persone costrette a fermarsi.

8 SINCERITÀ Per far sentire i ragazzi responsabili della situazione bisogna raccontare loro la verità. Utile per indurli a comportamenti virtuosi come l'uso della mascherina, ma anche per farli sentire parte di questo difficile momento storico.

9 CONDIVISIONE Il riposo forzato può essere il momento migliore per dedicarsi ai bambini, giocando e disegnando con loro in modo da

aiutarli a tirare fuori le emozioni. Anche i più piccoli sono in difficoltà, e questo non va mai dimenticato.

10 SOLIDARIETÀ Aiutare chi ha più bisogno ci fa sentire utili anche in un momento di stop lavorativo e sociale.

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