Delitto Fabbri, ergastolo all'ex marito e al sicario

Risarcita la figlia con 2 milioni. Il movente è stato economico

Delitto Fabbri, ergastolo all'ex marito e al sicario

La Corte di Assise di Ravenna ha condannato all'ergastolo per l'omicidio di Ilenia Fabbri l'ex marito Claudio Nanni e Pierluigi Barbieri, mandante ed esecutore del delitto commesso a Faenza il 6 febbraio. Gli imputati sono anche stati condannati a risarcire un danno da due milioni alla figlia di Nanni e della vittima, Arianna, costituitasi parte civile. Così ha deciso, dopo tre ore e mezza di camera di consiglio, nel primo pomeriggio di ieri la Corte d'Assise di Ravenna per l'omicidio della 46enne sgozzata nel suo appartamento di via Corbara a Faenza, nel Ravennate. La Corte ha anche disposto l'affissione della sentenza nel Comune. Le motivazioni verranno depositate entro 90 giorni. Né la figlia Arianna né il fidanzato della vittima, Stefano Tabanelli, hanno voluto rilasciare dichiarazioni. Alla lettura del dispositivo erano presenti entrambi gli imputati. Francesco Furnari, avvocato di Nanni, ha anticipato che farà appello lamentando quelle che a suo dire sono state «lacune investigative». La sentenza verrà impugnata anche dall'avvocato Marco Gramiacci per conto di Barbieri il quale, in ragione della collaborazione offerta dal proprio assistito, aveva chiesto un trattamento sanzionatorio migliore rispetto a Nanni. Ilenia Fabbri era stata uccisa attorno alle 6 non appena la figlia Arianna, che viveva con lei a settimane alterne dopo la separazione, era uscita di casa con il padre per andare a ritirare un'auto comperata a Osnago (Lecco). Secondo le indagini si trattava solo di un alibi costruito da Nanni per consentire a Barbieri di avere campo libero.

Il sicario, nel corso di due dettagliate confessioni confermate anche in aula durante il processo, dopo l'arresto aveva precisato che i tentativi di uccidere la donna erano stati altri due; che lei sarebbe dovuta sparire in una buca scavata vicino a casa dall'ex marito, e ritrovata dagli agenti su indicazione del 54enne; e che a lui erano stati promessi 20mila euro più un'auto usata, beni mai ricevuti. Nanni ha invece sempre negato l'omicidio spiegando di avere consegnato 2.000 euro a Barbieri, copia delle chiavi della casa e istruzioni su come muoversi, ma solo per spaventare la ex e indurla a smettere con le sue pretese economiche.

Per la Procura il movente è stato economico: la donna, dopo avere ottenuto dal Tribunale l'assegnazione della casa coniugale del valore di 300mila euro aveva citato l'ex marito in una causa di lavoro da 500mila euro per i salari non ricevuti per la sua attività nell'impresa di famiglia.

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